BUENOS AIRES, mercoledì, 2 settembre 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires, ha esortato i credenti a lottare contro “la cultura della morte” celebrando questo lunedì la Messa nel santuario di San Ramón Nonato, che festeggia 70 anni.
Nell’omelia, rivolgendosi ai messaggeri della vita, il Cardinale ha chiesto di “mettere la faccia” per difendere la vita dal concepimento alla morte naturale.
Il primate d’Argentina ha dichiarato che “cultura della vita” è dire invece che “la vita vale la pena dal momento del concepimento”, ma anche accompagnare la crescita del bambino perché “cresca sano, abbia una buona istruzione e non gli manchi il cibo, abbia principi basati sui valori morali”.
“Bisogna metterci la faccia e dire: questa è cultura della vita, questa è vita, tutto il contrario rispetto alla cultura della morte; se qualcuno vede che una di queste cose manca, ditegli di no, dite che per quella via non si va da nessuna parte, che seguendo quel cammino si fallisce sempre”, ha esortato.
Il Cardinale ha insistito sulla necessità di accompagnare il bambino “durante tutta la sua esistenza”, anche “nel dolore, nella malattia, con ospedali puliti in cui non manchi nulla, dove il malato sia assistito bene. Questa è vita, questo è il messaggio della vita”.
Allo stesso modo, serve accompagnamento “quando si è anziani”, perché i nonni sono “la saggezza della vita”, ha ricordato, lamentando che a volte “vengono messi da parte” per motivi di lavoro o perché vivono lontano e non li si va a trovare spesso.
Benedizione dei messaggeri della vita
Il porporato ha quindi benedetto quanti portano l’immagine di San Ramón Nonato (1204-1240) casa per casa. Alcuni si sono impegnati ad essere “messaggeri della vita”, mentre altri hanno rinnovato il proprio impegno.
E’ stata anche ascoltata la toccante testimonianza di una donna che, grazie alla preghiera e all’accompagnamento dei suoi familiari, ha portato avanti una gravidanza anche se questa comportava delle complicazioni ed è stata costretta a letto per i 9 mesi della gestazione.
Il santuario ha ricevuto per tutta la giornata una folla di fedeli, in particolare donne incinte o coppie che vogliono avere un figlio, che sono state benedette.
Sono state anche regalate scarpine e si è chiesto alle future mamme di portarne altre quando nasceranno i loro bambini, per le donne che si trovano nella stessa situazione.
Da parte sua, padre Alvaro Izurieta y Sea, cappellano dell’ospedale Enrique Tornú, ha presieduto una Messa in cui sono state benedette le mani delle levatrici e delle ostetriche.