Scienza & Vita chiede all’AIFA la documentazione sulla Ru486

ROMA, mercoledì, 29 luglio 2009 (ZENIT.org).- Con una nota diffusa questo mercoledì, i presidenti dell’associazione Scienza & Vita hanno chiesto all’Agenzia del Farmaco (AIFA) di valutare con rigore, prudenza e trasparenza la richiesta di distribuire la pillola abortiva Ru486.

In vista della riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia del Farmaco che dovrà decidere sulla commercializzazione della Ru486, i professori Bruno Dallapiccola e Lucio Romano hanno sottolineato il “considerevole numero di donne decedute dopo aborto chimico con RU486”, “l’imprecisata incidenza delle infezioni gravi” e l’“incongruenza con l’applicazione della Legge 194/78”, e si sono espressi contro la “privatizzazione dell’aborto” e la “solitudine delle donne”.

I due presidenti hanno poi evidenziato che “anche la più recente letteratura scientifica non è univoca circa i protocolli da usare. E’ nota, inoltre, l’impossibilità di conoscere il reale numero di infezioni gravi, come pubblicato dalla Planned Parenthood il 9 luglio sull’autorevole New England Journal of Medicine”.

E’ quindi evidente, sottolineano, che “la responsabilità in capo all’AIFA è enorme, sia sotto il profilo scientifico che etico e culturale”, appellandosi quindi “al rigore ed alla prudenza”.

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“Se davvero non c’è nulla di cui preoccuparsi e nell’ottica della trasparenza – chiedono –, chiediamo che l’AIFA renda pubblici sia il dossier fornito dalla Exelgyn, casa produttrice della RU486, che riporta una serie di decessi dopo assunzione di mifepristone e misoprostolo, sia il parere del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia del farmaco”.

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ZENIT Staff

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