di Antonio Gaspari
ROMA, martedì, 28 luglio 2009 (ZENIT.org).- Questo martedì, il Presidente del Movimento per la Vita (MpV), Carlo Casini, ha scritto e inviato una lettera all’Agenzia del Farmaco (AIFA) per chiedere il ritiro in “via cautelativa” della pillola abortiva Ru486.
Nella lettera il Presidente del MpV sottolinea che sarebbero 29 “le donne decedute a seguito dell’assunzione della Ru486”, una cifra che “suscita un allarme ancor più intenso” rispetto al dato finora accertato di 16 donne decedute.
Inoltre Carlo Casini riporta i pareri dei presidenti di sei federazioni regionali del Movimento per la Vita (Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia) insieme a quelli forniti dalle Amministrazioni regionali, secondo cui le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) effettuate mediante la Ru486 a titolo sperimentale “hanno determinato la necessità frequente di un intervento chirurgico di svuotamento uterino”.
Il Presidente del MpV riporta di testimonianze di donne che, “sottoposte a Ivg chimica, hanno avuto problemi di sofferenza psicologica per effetto di un aborto realizzatosi con una certa durata temporale e con la possibilità per la madre di vedere il prodotto del concepimento”.
“Pertanto – sottolinea Carlo Casini – chiediamo all’AIFA di volerci fornire urgentemente chiarimenti del caso”.
E’ noto infatti che più volte l’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro in via cautelativa dal commercio di prodotti sanitari a seguito di riscontrate complicazioni, talvolta modeste, rare o, addirittura, soltanto temute.
“Ricordo, in particolare – ha rilevato Casini – tra i casi più recenti a me noti, quelli del vaccino anti-morbillo-parotide-rosolia MORUPAR e quello del medicinale indicato come sedativo della tosse SILOMAT”.