ROMA, domenica, 19 luglio 2009 (ZENIT.org).- Una grande folla ha accolto questa mattina Benedetto XVI a Romano Canavese, cittadina piemontese in provincia di Ivrea, dove il Papa, giunto in elicottero, ha presieduto la recita dell'Angelus.
Una volta nel paese che nel 1934 ha dato i natali al suo più stretto collaboratore, il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Papa è entrato nella chiesa monumentale che dal 1843 domina Piazza Ruggia.
Subito dopo Benedetto XVI si è fermato per una breve sosta in preghiera all’interno della chiesa dedicata all’Apostolo Pietro e a San Solutore martire, salutando i fedeli che si erano radunati all’interno.
Prima della consueta preghiera mariana domenicale, il Papa ha ringraziato i medici e tutti coloro che nei giorni passati lo hanno aiutato, con le cure e la solidarietà, a superare il piccolo incidente di venerdì scorso che gli ha procurato una frattura al polso destro.
Nel prendere la parola il Papa che, poco prima alzando le braccia in segno di saluto aveva mostrato il gesso che gli protegge la mano, ha detto: “Come vedete, a causa del mio infortunio, sono un po’ limitato nella mia agilità, ma la presenza del cuore è piena, e sono con voi con grande gioia!”.
“Sono stati tanti – ha aggiunto – che hanno mostrato, in questo momento, la loro vicinanza, la loro simpatia, il loro affetto per me e hanno pregato per me, e così si è rafforzata la rete della preghiera che ci unisce in tutte le parti del mondo”.
“Innanzitutto, vorrei dire grazie ai medici e al personale medico di Aosta che mi ha trattato con tanta diligenza, con tanta competenza ed amicizia”, ha detto.
“E vorrei dire grazie anche alle autorità di Stato, della Chiesa e a tutti i semplici che mi hanno scritto o mi hanno fatto vedere il loro affetto e la loro vicinanza”, ha continuato.
Secondo quanto riferito dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, rientrato il 17 luglio alla residenza di Les Combes di Introd dopo l'intervento al polso destro, il Pontefice aveva trascorso la notte tranquillamente.
Sabato mattina aveva poi celebrato come sempre la Messa, anche se sta “imparando” a convivere con l'ingessatura e con i piccoli inconvenienti che ne derivano, tra cui - secondo quanto riferito da Lombardi - quello di dover rinunciare a scrivere a mano, cosa che avrebbe voluto fare di frequente in questi giorni.
Il Pontefice ha quindi dedicato la riflessione dell’Angelus ai temi della sua ultima Enciclica, “Caritas in veritate”, ricordando come in tempi critici come quelli attuali, la chiave della convivenza sta nella solidarietà e non in una economia di solo profitto.
“Attualmente, però, so che anche qui, nella zona di Ivrea, molte famiglie sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative”, ha osservato il Santo Padre.
“Cari amici, non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro”, li ha poi rincuorati.
In una intervista a “L'Osservatore Romano”, il Vescovo di Ivrea, monsignor Arrigo Miglio, aveva parlato della situazione drammatica che regna in questo territorio, “con molte famiglie che vivono la precarietà dei cassaintegrati e dei lavori a termine breve o brevissimo”, mentre “è in crescita anche la disoccupazione vera e propria”.
Per far fronte a queste sfide, aveva aggiunto, “la Caritas si è attivata già da tempo per aiutare le famiglie più in difficoltà attraverso l'iniziativa del prestito di solidarietà promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana”.
Inoltre, aveva spiegato, “le parrocchie e la diocesi in questo periodo si sono impegnate specialmente a favore dei ragazzi e dei giovani, facendo in modo che nessuno resti escluso dalle iniziative parrocchiali e diocesane — estate ragazzi e campi scuola — per motivi economici: molte rette sono state integrate o interamente pagate dalle parrocchie e dalla diocesi”.
Infine, il presule aveva rivelato che “la diocesi partecipa attivamente a un'iniziativa interdiocesana di sostegno alle piccole imprese, iniziativa che vede uniti Caritas, conferenza di San Vincenzo de' Paoli e uffici per la pastorale sociale”.
Nel discorso introdutto all'Angelus, il Papa rivolgendosi agli abitanti di queste terre aveva ricordato che la “vostra vera forza” sono stati “i valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana, la sensibilità per la giustizia sociale, la capacità di affrontare la fatica e il sacrificio, il forte legame con la fede cristiana attraverso la vita parrocchiale e specialmente la partecipazione alla santa Messa”.
Per questo, ha continuato, “saranno questi stessi valori a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una società veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l’economia siano permeati di spirito evangelico”.
Auspicando poi che il contributo della “Caritas in veritate” “possa mobilitare le forze positive per rinnovare il mondo”, Benedetto XVI ha quindi rivolto un pensiero particolare ai giovani, ma soprattutto agli adulti che ne hanno la responsabilità educativa.
“Qui, come dappertutto, bisogna domandarsi quale tipo di cultura viene loro proposta; quali esempi e modelli vengano ad essi proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarli a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica”, ha detto il Papa.
“La gioventù è piena di risorse, ma va aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena”, ha infine concluso.
Al termine dell’Angelus, Benedetto XVI si è recato a pranzo nella casa natale del Cardinale Bertone, dove all’esterno i familiari del porporato, che lo hanno accolto, hanno fatto apporre una targa nella quale si ringrazia con gioia il Papa per la sua visita.
Per quanto riguarda il programma del soggiorno estivo di Benedetto XVI, il Pontefice resterà nello chalet valdostano fino al 29 luglio. Durante questo periodo sono previsti la celebrazione dei Vespri nella cattedrale di Aosta venerdì 24 luglio e la preghiera dell'Angelus a Les Combes domenica 26.