La Fondazione papale finanzia progetti per indigeni e afroamericani

Ha destinato oltre 26 milioni di dollari

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 17 luglio 2009 (ZENIT.org).- Dal 27 al 31 luglio si riunirà a Paderborn (Germania) il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione “Populorum Progressio” per deliberare il finanziamento dei progetti a favore delle comunità indigene, meticce, afroamericane e contadine dell’America Latina e del Caribe.

Nel corso dell’incontro, ha spiegato questo venerdì la Sala Stampa della Santa Sede, si analizzerà un totale di 231 progetti, appartenenti a 20 Paesi.

“Essi riguardano diversi settori: produttivo (strumenti agricoli, produzione e commercializzazione), sanitario, formazione professionale, realizzazione di centri comunitari, educazione scolastica, avviamento di attività agricole, ecc.”, osserva la nota vaticana.

“Tra i Paesi che hanno presentato un maggior numero di progetti vi sono: Colombia (52), Brasile (45), Perù (32), Ecuador (17). Seguono Bolivia (12), El Salvador (12), Haiti (11), Messico (9), Guatemala (7), Argentina (6), Cile (6), Costa Rica (5), Nicaragua (3), Repubblica Dominicana (3), Venezuela (3), Cuba (2), Honduras (2), Paraguay (2), Panamà (1), Uruguay (1)”.

“La Fondazione, con l’aiuto e le offerte di benefattori di tutto il mondo, offre un finanziamento a progetti che si concentrano sulla formazione integrale della persona”.

Dalle sue origini nel 2007, la Fondazione ha approvato e finanziato circa 3.000 progetti, ai quali sono stati destinati oltre 26 milioni di dollari statunitensi.

La Fondazione è stata istituita da Giovanni Paolo II il 13 febbraio 1992, anno in cui è iniziato il V Centenario dell’inizio dell’Evangelizzazione del Continente Americano e si è riunita la IV Assemblea Generale dell’Episcopato Latinoamericano per promuovere lo sviluppo integrale delle comunità contadine più povere dell’America Latina ed essere segno e testimonianza dell’anelito cristiano di fraternità e autentica solidarietà.

Alla riunione parteciperanno i membri del Consiglio d’Amministrazione: il Cardinale Juan Sandoval Iñiguez, Arcivescovo di Guadalajara e Presidente; Edmundo Luís Abastoflor Montero, Arcivescovo di La Paz; Alberto Taveira Corrêa, Arcivescovo di Palmas; Antonio Arregui Yarza, Arcivescovo di Guayaquil; José Luis Astigarraga Lizarralde, Vicario Apostolico di Yurimaguas; monsignor Segundo Tejado Muñoz, Rappresentante del Pontificio Consiglio Cor Unum.

Sarà presente alla riunione anche monsignor Giovanni Battista Gandolfo, nuovo Presidente del Comitato della Conferenza Episcopale Italiana per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, principale sostenitore della Fondazione.

“La presenza di Presuli latinoamericani nel Consiglio garantisce da un lato la conoscenza concreta e capillare dei problemi e dall’altro l’applicazione del principio ecclesiale dello sviluppo integrale dell’uomo, che non mira soltanto a soddisfarne i bisogni materiali ma che guarda soprattutto alla sua dimensione spirituale”, spiega il comunicato.

Tradizionalmente, le riunioni si svolgono nei Paesi dell’America Latina di provenienza dei membri del Consiglio d’Amministrazione. Una volta completato il numero dei Paesi e per dare maggiore visibilità in Europa al lavoro che sviluppa la Fondazione, nell’ultima riunione si è deciso di svolgere l’incontro di quest’anno nella terra natale del presidente, il Cardinale Paul Josef Cordes.

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ZENIT Staff

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