Appello di Benedetto XVI in favore della popolazione di Haiti

Messo a dura prova negli ultimi mesi da catastrofi naturali

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 6 luglio 2009 (ZENIT.org).- Questo lunedì Benedetto XVI ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché sostenga il popolo haitiano, colpito duramente negli ultimi mesi da catastrofi naturali.

E’ quanto ha espresso il Papa nel suo discorso all’inviato straordinario e plenipotenziario di Haiti, Carl-Henri Guiteau, nominato per la seconda volta a questo incarico, che stamane ha presentato le sue lettere credenziali in Vaticano.

Haiti, ha ammesso il Pontefice, “ha conosciuto catastrofi naturali che hanno provocato gravi danni in tutto il territorio nazionale”, soprattutto nel campo dell’agricoltura aggravando “la situazione già difficile di molte famiglie”.

Secondo le statistiche ufficiali, le tempeste tropicali che hanno flagellato Haiti dal 15 agosto all’8 settembre 2008 hanno provocato 793 morti e 310 dispersi ed hanno danneggiato più di 10.000 abitazioni, coinvolgendo più di 165.000 famiglie.

“Auspico che la solidarietà internazionale, a cui ho fatto appello in diverse occasioni lo scorso anno, continui a manifestarsi – ha detto il Santo Padre –. In effetti, è necessario che, in questo periodo particolarmente delicato della vita nazionale, la comunità internazionale dia segni concreti di sostegno alle persone che sono nel bisogno”.

Nel suo indirizzo di saluto, il diplomatico di Haiti, tracciando una quadro drammatico della realtà che si vive nel suo Paese, aveva affermato che “la soglia di tolleranza della miseria da parte delle popolazioni si sta pericolosamente abbassando ogni giorno di più, assoggettando di fatto la sopravvivenza di valori quali l’onestà, il senso dello sforzo e della compassione, al potere del denaro, provocando così rischi reali d’implosione sociale”.

“Inoltre – aveva aggiunto –, le élite economiche nazionali hanno scelto di decentrare le loro imprese nella Repubblica Dominicana o in Florida, deplorando, paradossalmente, la mancanza d’investimenti stranieri nel Paese e facendo così aumentare il tasso d’inflazione, tasso già molto alto se paragonato a quello degli altri Paesi dei Caraibi”.

Nel suo discorso, il Papa ha poi accennato alla questione legata alla forte emigrazione negli ultimi anni degli haitiani, che “hanno lasciato il  Paese per cercare altrove risorse per far vivere le loro famiglie”. Per questo, ha auspicato che “nonostante le situazioni amministrative a volte problematiche, siano trovate soluzioni rapide per permettere a tali famiglie di vivere riunite”.

Del resto, ha osservato il Papa, proprio “la vulnerabilità di Haiti alle intemperie, talvolta violente, che la colpiscono regolarmente ha portato ad una migliore presa di coscienza della necessità di prendersi cura della creato”.

“La protezione dell’ambiente è una sfida per tutti – ha affermato poi Benedetto XVI – perché si tratta di difendere e di valorizzare un bene collettivo, destinato a ciascuno”.

Per cui, “lo sfruttamento sconsiderato” delle risorse dell’ambiente e “le sue conseguenze, che più sovente affliggono gravemente la vita dei più poveri, non potrà essere affrontata efficacemente – ha sostenuto – se non grazie a delle scelte politiche ed economiche conformi alla dignità umana ed anche ad un cooperazione internazionale effettiva”.

Il Papa ha poi rimarcato i “segni di speranza” che non mancano ad Haiti, fondati sui valori umani e cristiani “come il rispetto della vita, l’attaccamento alla famiglia, il senso di responsabilità e soprattutto la fede in Dio che non abbandona mai chi confida in Lui”.

Infine, una raccomandazione particolare al governo di Haiti, perché oltre ad aiutare i più bisognosi, assicuri “una protezione efficace alle donne e ai bambini che sono soprattutto vittime di violenze, d’abbandono o ingiustizia”.

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ZENIT Staff

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