Si è voluto costruire l'Europa ignorando la tradizione cristiana

Segnala un esperto al Congresso Internazionale di Filosofia di Granada

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GRANADA, venerdì, 3 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il docente della Pontificia Università Lateranense di Roma Jaroslaw Mereski, S.D.S., ha indicato il comunismo e il nazionalismo come due delle ideologie che “hanno cercato di costruire l’unità dell’Europa prescindendo dalla tradizione cristiana”.

Lo ha affermato questo martedì durante il I Congresso Internazionale di Filosofia in svolgimento a Granada (Spagna) dal 30 giugno al 3 luglio, secondo quanto ha riferito a ZENIT l’Istituto di Filosofia Edith Stein, che ha organizzato l’evento.

Nel suo intervento, intitolato “Europa e cristianesimo”, il professor Mereski ha ricordato “la grande tentazione del razionalismo moderno, a partire dall’Illuminismo, di dare alla vita quotidiana la base per prescindere dalla religione”.

Il docente ha affermato che con la legalizzazione dell’aborto e dell’eutanasia il concetto di persona – “secondo cui ogni uomo è una persona indipendentemente dalla sua età, dalle sue facoltà, dalla sua capacità di far valere i propri diritti” -, “introdotto nella cultura europea dal cristianesimo”, “è in pericolo di estinzione”.

“Questa idea di persona sopravviverà difficilmente se nel cuore degli europei non esiste più quell’amore per Cristo che l’ha fatta nascere”, ha avvertito.

Quanto ai padri fondatori dell’Europa, Jaroslaw Mereski ha ricordato come il tentativo di unificare l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale sia stato “chiaramente ispirato dalle convinzioni religiose” di costoro.

“Ora, invece, una forte corrente nella vita pubblica europea sembra voler diffondere di nuovo l’idea di un’Europa che prescinde da ciò che per secoli ha alimentato la sua cultura”, ha denunciato.

Circa il futuro del cristianesimo nel continente europeo, il professor Mereski ha sottolineato che “dal punto di vista cristiano categorie come ottimismo o pessimismo non sono certamente adeguate”.

In questo senso ha ricordato Giovanni Paolo II, che “tante volte” ha esortato alla missione, alla nuova evangelizzazione, come compito del cristiano.

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ZENIT Staff

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