Appello della Caritas per la crisi umanitaria in Congo

400.000 le persone vulnerabili e senza risorse

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 3 luglio 2009 (ZENIT.org).- 12 milioni di dollari è la cifra che la Caritas ritiene necessaria per far fronte alle necessità fondamentali di 400.000 persone costrette ad abbandonare le proprie case nella Repubblica Democratica del Congo.

Nell’agosto 2008 la zona orientale del Paese ha visto scoppiare scontri tra gruppi ribelli e truppe governative, provocando una crisi umanitaria. Alla fine dell’anno si è aperto uno spiraglio di pace con l’arresto del leader ribelle Laurent Nkunda, e le operazioni militari con il sostegno dei Paesi confinanti sono riuscite a far evacuare le milizie dalle città.

Le speranze, tuttavia, sono svanite da gennaio con un’escalation dei combattimenti che ha lasciato più di 1,3 milioni di persone senza casa e con un estremo bisogno di cibo, alloggio, protezione, assistenza medica e psicologica.

L’appello di Caritas Internationalis a nome dei suoi 164 membri mira a fornire razioni di cibo, utensili come pentole e posate, medicinali e sostegno scolastico.

La violenza è provocata dalle milizie delle Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR) nel Nord e nel Sud Kivu, dai ribelli ugandesi dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) nella Provincia Orientale e dalla mancanza di disciplina dell’esercito nazionale congolese.

Il direttore di Caritas Congo Bruno Miteyo ha affermato che “la guerra è lungi dall’essere finita in Congo, come la miseria della gente. Centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case per gli scontri tra le milizie e le forze governative”.

“Le loro abitazioni sono state saccheggiate o date alle fiamme – ha rivelato –. La protezione da attacchi, stupri e saccheggi è la necessità più urgente. La popolazione ha anche bisogno immediato di cibo, assistenza sanitaria e sicurezza”.

La Caritas, ha aggiunto, “riesce a raggiungere i più vulnerabili attraverso le reti parrocchiali e diocesane” e si preoccupa soprattutto di donne e bambini.

Durante i primi tre mesi dell’anno ci sono stati 1.330 casi di stupro nel Nord Kivu. 250 vittime verranno aiutate a livello medico e psicologico grazie al sostegno dell’organizzazione cattolica.

Quanto ai bambini, il tasso di mortalità è drammatico, con oltre il 14% dei piccoli che muore prima di compiere 5 anni. In Congo 1,3 milioni di bambini soffrono la malnutrizione. La Caritas aiuterà a far fronte a questo dramma, sostenendo anche 162 insegnanti perché possano svolgere il loro compito educativo.

Secondo l’organizzazione, nella città di Isiro ci sono almeno 3.500 sfollati che non hanno accesso agli aiuti umanitari, mentre la città di Dingila ha visto la sua popolazione aumentare in poco tempo da 14.000 abitanti a 26.000.

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ZENIT Staff

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