La città di San Paolo è nata missionaria e vuole la missione permanente

Il Cardinale Scherer chiude l’Anno Paolino e inaugura un monumento all’apostolo

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SAN PAOLO, giovedì, 2 luglio 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Odilo Scherer, Arcivescovo di San Paolo, ha chiuso questa domenica l’Anno Paolino nella Cattedrale cittadina invitando la Chiesa locale a dedicarsi alla missione permanente.

“Dio sia lodato per aver chiamato Saulo a diventare Paolo, il grande missionario del Vangelo di Cristo! Dio sia lodato per averci dato l’Apostolo come patrono, intercessore e compagno della nostra Chiesa, a San Paolo!”, ha scritto in un articolo diffuso dal portale dell’Arcidiocesi in cui commenta la celebrazione domenicale.

Al termine della Messa, ha spiegato, “abbiamo inviato la Chiesa della nostra Arcidiocesi in missione in città; qui la Chiesa è già nata missionaria ed è in città fin dalla sua fondazione, nel XVI secolo. Ora vogliamo essere in modo nuovo una Chiesa in missione permanente, insieme a tutta la Chiesa del Brasile e dell’America Latina”, ha affermato.

L’Arcivescovo spiega che è stata introdotta nella Cattedrale, presentata e benedetta la “cappellina missionaria” della missione continentale. “Rimarrà qui davanti, nella Cattedrale di San Paolo, come segno che anche noi siamo in missione”.

“I laici sono stati quindi inviati in missione nei loro spazi di vita e di azione nel mondo e nella Chiesa; i religiosi e consacrati per essere immagine visibile del Vangelo del Regno di Dio tra i fratelli e nella convivenza sociale; i sacerdoti e i Vescovi come missionari di Cristo sacerdote e pastore, per servire i fratelli ‘nelle cose che sono di Dio’ e per esortare le comunità nella missione”.

Monsignor Scherer ha spiegato che ogni Vescovo ausiliare ha ricevuto per la sua Regione episcopale una cappellina missionaria per esortare alla missione le Regioni. I seminaristi hanno ricevuto una croce missionaria e sono stati inviati per la missione che si realizzerà nei prossimi giorni in varie parrocchie della città.

Il porporato ha quindi ricordato l’inaugurazione, nella Piazza della Cattedrale, di un segno commemorativo del bimillenario della nascita di San Paolo: “un bel monumento all’Apostolo, che dà il nome alla città e allo Stato, così come all’Arcidiocesi”.

“Era ora che il patrono della città avesse un monumento in uno spazio pubblico”, ha dichiarato. La statua è in bronzo, è alta quasi 3,5 metri e rappresenta “un regalo alla popolazione di San Paolo”.

L’opera “aiuterà gli abitanti di San Paolo a ricordare il legame con l’Apostolo”. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “ricorderà i principi fondamentali che devono orientare la convivenza della comunità urbana: la fede in Dio, il rispetto per la dignità di ogni essere umano, la pace, la giustizia e la solidarietà sociale, il coraggio e il lavoro onesto, la difesa della vita e la speranza”.

“Tutti i cattolici e i figli della Chiesa, come cittadini e come missionari del Vangelo per la città di San Paolo, ricevono nuovamente l’incarico di aiutare a costruire una città migliore per tutti”, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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