Un libro sulle ultime catechesi paoline di Benedetto XVI

Presentato a Roma dopo la chiusura dell’Anno Paolino

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di Carmen Elena Villa

ROMA, mercoledì, 1° luglio 2009 (ZENIT.org).- Una raccolta delle ultime 20 catechesi di Benedetto XVI su San Paolo è stata presentata questo martedì a Roma nel libro “L’ Apostolo Paolo, catechesi paoline”, della Libreria Editrice Vaticana (LEV).

“Non si tratta di una raccolta miscellanea, ma di un tutto organico, corrispondente a un piano accuratamente studiato”, ha affermato il Cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, intervenuto alla presentazione del volume.

Nel libro, la figura di San Paolo viene presentata nel contesto storico, religioso e culturale. Il Papa sviluppa un’analisi di vari momenti della sua vita e di diversi temi filosofici del suo pensiero.

Il Cardinale si è riferito anche all’escatologia paolina, al cui riguardo il Pontefice sottolinea tre prospettive: preesistenza e incarnazione di Cristo, teologia della croce e resurrezione definitiva.

Giustificazione, dottrina mosaica ed escatologia

Il Papa dedica due capitoli al tema della giustificazione: dalle opere alla fede e dalla fede alle opere. “La questione della giustificazione risponde alla domanda: ‘Come diventa giusto l’uomo agli occhi di Dio?’” (p. 113).

Nelle sue catechesi, Benedetto XVI spiega che l’interpretazione errata delle Lettere di San Paolo ha provocato divisioni nella Chiesa. A questo proposito, si è riferito a Martin Lutero, che “era giunto alla conclusione che l’uomo è giustificato solo grazie alla fede senza le opere: sola fide. Il Concilio di Trento, nella sessione del gennaio 1547, condannò l’interpretazione luterana”, ha segnalato il Cardinal Lajolo.

Il Papa, ha spiegato, offre una spiegazione alla problematica paolina, descrivendo il contesto culturale in cui visse l’Apostolo delle Genti: “La Legge mosaica costituiva come un ‘muro’ opposto alla pressione culturale del mondo pagano, che minacciava l’identità israelitica e la stessa fede nell’unico Dio.”

Questa legge subisce una trasformazione radicale con la venuta di Cristo: “Con essa il Dio di Israele diventa il Dio di tutti i popoli”, ha detto il porporato. “Garantisce la nostra identità nella diversità delle culture”, sostiene il Papa in una delle sue catechesi.

Un altro tema trattato e spiegato dal Papa è quello dell’escatologia descritta da Paolo, “con accenti quanto mai vivi e con immagini simboliche, che trasmettono però un messaggio semplice e profondo: alla fine saremo sempre con il Signore”. Per questo, come credenti, “il nostro futuro, la vita eterna, è già cominciata” (pp. 105-106).

Il Concilio di Gerusalemme

Nelle sue catechesi, il Papa si riferisce anche al rapporto tra San Pietro e San Paolo e all’incidente avvenuto ad Antiochia narrato da Paolo nella Lettera ai Galati.

“Pietro, giunto anch’egli ad Antiochia, condivideva, come già prima faceva, la mensa con i pagani, senza quindi osservare la legge mosaica sui cibi; ma all’arrivo di altri cristiani, che erano invece osservanti, al fine di non scandalizzarli evitava i contatti a tavola con i pagani, attirando anche altri cristiani nello stesso atteggiamento”, ha spiegato il Cardinal Lajolo.

Il Pontefice tratta così il tema della libertà cristiana, oggetto del dibattito nel Concilio di Gerusalemme, “che trova il suo orientamento nella fede in Cristo e si concretizza nel servizio ai fratelli” (p. 61).

Benedetto XVI ha inoltre dedicato un’udienza alle Lettere ai Colossesi e agli Efesini, che hanno molto in comune quanto al linguaggio e alla concezione di Cristo come capo della Chiesa e vertice del cosmo e nella presentazione di una serie di norme per i membri di questa famiglia.

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ZENIT Staff

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