L'Obolo di San Pietro rende possibile la carità del Papa

La colletta si celebrerà domenica prossima

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 26 giugno 2009 (ZENIT.org).- Nella maggior parte delle parrocchie del mondo, nella Messa di questa domenica avrà luogo la colletta dell’Obolo di San Pietro, in occasione del 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, Giornata della Carità del Papa.

Il denaro raccolto viene destinato dal Papa non alle spese della Santa Sede, ma alle opere in aiuto dei più poveri.

L’Obolo comprende i contributi provenienti dagli istituti di vita consacrata, dalle società di vita apostolica e dalle fondazioni, così come dalle donazioni di fedeli privati.

Secondo gli ultimi dati disponibili a cui ZENIT ha avuto accesso, nel 2007 l’Obolo di San Pietro ha raccolto quasi 80 milioni di dollari, mentre l’anno precedente erano stati poco più di 100 milioni. Nei prossimi giorni verranno resi noti i dati relativi al 2008.

La generosità dei cattolici degli Stati Uniti, secondo il rapporto, ha contribuito per il 28,29% al raggiungimento di questa cifra, con 18.725.327 dollari.

Seguono l’Italia, con il 13,04% (8.632.171 dollari), la Germania con il 6,08% (4.026.308), la Spagna con il 4,10% (2.715.524 dollari), la Francia con il 3,68% (2.436.935), l’Irlanda con il 3,33% (2.205.917 dollari), il Brasile con il 2,18% (1.441.987), la Repubblica di Corea con l’1,60% (1.055.701).

Nell’ultimo anno, secondo quanto ha potuto appurare ZENIT, gli aiuti sono stati destinati ad alleviare la situazione di popolazioni flagellate da catastrofi naturali (terremoti, inondazioni) o dalla violenza (come nel caso della donazione del Papa a Gaza dopo la guerra di gennaio), attraverso il Pontificio Consiglio “Cor Unum”.

L’Obolo di San Pietro ha anche permesso di aiutare la Città dei Ragazzi “Nazareth” del Ruanda (la “Nazareth Boys Town” di Mbare), che accoglie orfani spesso vittime del genocidio e della guerra civile.

Ha inoltre permesso di destinare aiuti attraverso la Fondazione “Populorum Progessio” per gli agricoltori e gli indigeni dell’America Latina e attraverso la Fondazione “Giovanni Paolo II per il Sahel”, che sostiene progetti di sviluppo nell’Africa subsahariana, soprattutto dove si corre il rischio di desertificazione.

Per ulteriori informazioni e donazioni: http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/obolo_spietro/documents/index_it.htm

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ZENIT Staff

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