SAN GIOVANNI ROTONDO, domenica, 21 giugno 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha ricordato questa domenica che l’accoglienza dei rifugiati è un dovere per tutti ed ha per questo invitato persone e istituzioni a moltiplicare gli sforzi per porre fine alle cause di questo fenomeno.
Le parole del Papa sono risuonate, all’indomani della Giornata Mondiale del Rifugiato, a San Giovanni Rotondo, dove si trova il convento che ospitò padre Pio da Pietrelcina per 52 anni fino alla sua morte.
Attualmente, secondo i dati forniti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e riferiti al 2008, sono 42 milioni in tutto il mondo le persone costrette con la forza ad abbandonare le loro case a causa di conflitti e persecuzioni.
Questa cifra include anche le 16 milione di persone rifugiate e richiedenti asilo e i 26 milioni di sfollati interni, ovvero quella parte della popolazione civile che fugge dalle proprie abitazioni e cerca riparo e protezione senza oltrepassare i confini del proprio paese.
Per l’80% ad accogliere i rifugiati nel mondo sono i Paesi in via di sviluppo.
Dopo la Messa celebrata di fronte a circa 50 mila persone, e poco prima dell’Angelus, il Papa ha chiesto di pregare “per la situazione difficile e talora drammatica dei rifugiati”.
“Molte sono le persone – ha osservato – che cercano rifugio in altri Paesi fuggendo da situazioni di guerra, persecuzione e calamità, e la loro accoglienza pone non poche difficoltà, ma è tuttavia doverosa”.
“Voglia Iddio che, con l’impegno di tutti, si riesca il più possibile a rimuovere le cause di un fenomeno tanto triste”, ha poi concluso.