Un libro raccoglie nuove prove scientifiche sulla Sindone

“Inchiesta sulla Sindone” del vaticanista Marco Tosatti

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di Carmen Elena Villa


ROMA, mercoledì, 17 giugno 2009 (ZENIT.org).- E’ stato appena pubblicato un libro che vuole smentire la controversia generata con la prova del Carbonio 14 realizzata nel 1988 secondo cui la Sindone sarebbe da far risalire al Medioevo.

Si tratta di “Inchiesta sulla Sindone” (Piemme), del giornalista e vaticanista Marco Tosatti, in cui si dimostra che l’esame svolto nei laboratori di Tucson, Oxford e Zurigo contiene un inaccettabile errore di calcolo matematico.

21 anni fa la prova del Carbonio 14 sentenziò che la Sindone, il telo che secondo la tradizione avvolse il corpo di Gesù dopo la sua morte in croce, era un falso realizzato verso il 1260.

Nel suo libro, Tosatti parla di nuovi contributi scientifici alla ricerca sul telo e presenta nuove prove di scienziati dell’Università La Sapienza di Roma che non avevano mai compiuto ricerche sul sudario. Gli scienziati hanno verificato che nell’indagine del 1988 c’era un errore.

Secondo il vaticanista de “La Stampa”, i risultati dei tre laboratori non avevano il margine minimo di compatibilità stabilito e l’analisi è stata compiuta su un frammento di telo di otto centimetri.

Su questo frammento si riscontra la presenza di cotone – il telo è di lino – e di una specie di gomma che porta a pensare che il sudario venne rammendato nel Medioevo. Basandosi su questo, si “dimostrerebbe” che il telo venne fabbricato proprio nell’età medievale.

“Questo libro è basato solamente sui dati scientifici, ho trascurato quelli che non sono di questo carattere per stabilire un minimo comun denominatore di conoscenza non smentibile sulla Sindone”, ha spiegato Marco Tosatti a ZENIT.

“Questo era l’obiettivo del libro: volevo avere una base di certezza e su questa base penso di poter dire che la Sindone non è un falso”, ha aggiunto.

Dopo aver effettuato ricerche con scienziati di vari credo – ebrei, metodisti e perfino agnostici – che confermano la falsità della ricerca, Tosatti dimostra che la scienza non è ancora riuscita a spiegare come si sia formata l’immagine.

Nessuno strumento ha saputo creare un oggetto simile, ha affermato: “Non è un dipinto, non c’è pigmento, non c’è stata strinatura appoggiata a un oggetto caldo”.

“E’ un mistero, uno dei grandi misteri della Chiesa, come si sia formato quel tipo di immagine. Contiene informazione tridimensionale, una cosa particolarissima”, indica.

Il sudario si trova nella Cattedrale di Torino. Nel 1998 e nel 2000 è stato esposto al pubblico. Il prossimo anno verrà esposto nuovamente dal 10 aprile al 23 maggio.

Secondo Tosatti, uno degli elementi più straordinari della Sindone è come rappresenta il volto di Gesù. “E’ un volto di una bellezza e con caratteristiche tali che non ho mai visto in nessun dipinto”, ha confessato.

Il sudario, osserva il giornalista, è poco valorizzato dai fedeli: “Credo che noi cattolici siamo imbarazzati da questo oggetto così evidente perché c’è stata una grande polemica sulle reliquie nei secoli scorsi fra protestanti e cattolici, e anche con i razionalisti… E sembra quasi che se uno crede che una reliquia sia vera venga dal Medioevo”.

“Per me non ci sono dubbi – ha concluso –. Ancora oggi noi con tutta la nostra tecnologia non siamo in grado di fare qualcosa di analogo. La scienza ci può aiutare a dire che cos’è. Sicuramente non è un falso”.

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ZENIT Staff

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