Vietnam: muore un Vescovo testimone della persecuzione

LONG XUYEN, lunedì, 15 giugno 2009 (ZENIT.org).- I cattolici vietnamiti sono in lutto per la morte del loro Vescovo più anziano, mentre continuano a testimoniare la distruzione di quello che il defunto presule si è sforzato di costruire.

Il Vescovo Michael Nguyen Khac Ngu è morto questo mercoledì, meno di un mese dopo aver festeggiato cent’anni di età. E’ stato sacerdote per 75 anni, essendo stato ordinato in Francia nel 1934.

Tutti gli edifici che ha fatto costruire, tranne la Cattedrale, sono stati confiscati dal Governo comunista. I cattolici vietnamiti continuano a lottare con le autorità per riavere le proprietà di cui sono stati privati e gli edifici demoliti.

L’evento più recente ha riguardo il convento della Congregazione dei Fratelli della Sacra Famiglia di Banam a Long Xuyen, demolito la settimana scorsa.

Michael Nguyen Khac Ngu era nato nel nord del Vietnam nel 1909. Era entrato nel Seminario Minore di Santa Teresa, nella Diocesi di Lang Son, nel 1922. Si era poi recato in Francia per proseguire gli studi e lì era stato ordinato sacerdote.

Nel 1954, dopo la conquista del nord da parte dei comunisti e la conseguente persecuzione della Chiesa, aveva condotto i suoi parrocchiani nella zona meridionale del Paese e si era stabilito con loro nella provincia di Long Xuyen, a sud di Saigon.

La regione venne eretta a Diocesi nel 1960 ed egli fu nominato primo Vescovo. All’epoca c’erano 20.000 cattolici; oggi sono 240.000, distribuiti in 108 parrocchie e 45 sottoparrocchie, assistite da 240 sacerdoti.

Anche se il Vescovo Nguyen aveva ordinato un coadiutore lo stesso giorno della conquista del sud da parte dei comunisti – 30 aprile 1975 –, non si è ritirato ufficialmente fino al 1997.

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Parlando del presule defunto, l’attuale Vescovo della Diocesi, Joseph Tran Xuan Tieu, ha ricordato semplicemente che ha vissuto “in una stanza di 20 metri quadri, con un vecchio letto e senza televisione né computer”.

Il Vescovo Tran, 63 anni, ha affermato che il presule ha lasciato un esempio illuminante, dedicando molto tempo alla preghiera e senza smettere di celebrare la Messa anche quando era malato.

“Leggeva ogni giorno libri e giornali, lavava i propri vestiti e puliva da solo la sua stanza”, offrendosi per i servizi di cui la gente aveva bisogno, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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