Uganda: l'adorazione del Santissimo riscuote grande successo

Pratica che si sta diffondendo in tutto il continente africano

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KÖNIGSTEIN, giovedì, 4 giugno 2009 (ZENIT.org).- Cresce in Uganda l’attenzione per l’adorazione del Santissimo Sacramento, portando sempre più persone a pregare e a incoraggiare le vocazioni alla vita religiosa.

Suor Consolate Shirima, delle Suore dell’Adorazione Perpetua, che vive ad Arua, ai confini nord-occidentali dell’Uganda, ha riferito all’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) che negli ultimi cinque anni sempre più laici si sono uniti alle suore per l’adorazione.

Oltre ai visitatori che giungono nella cappella delle religiose ogni giorno – al punto da portare l’Ordine a dare a una suora l’incarico di assistere i laici che si recano all’adorazione –, in 300-400 si uniscono alle religiose la domenica per la preghiera.

“Vengono per l’adorazione per conto loro e all’ora che preferiscono”, ha spiegato suor Consolate.

Il monastero della Santissima Trinità, base delle suore dell’Adorazione Perpetua, è diventato ora troppo piccolo anche per il crescente numero di suore.

“Anche se il numero sta crescendo, per la mancanza di stanze dobbiamo mandare via la gente, per cui stiamo cercando di ampliare il monastero”, ha detto la religiosa. ACS donerà a questo scopo 5.000 euro.

Le modeste dimensioni della comunità sono considerate enormi in Africa, dove gli Ordini contemplativi sono in genere molto ridotti, visto che la maggior parte dei religiosi si dedica all’apostolato attivo.

Secondo la suora, un motivo per il quale la gente cerca sollievo nella preghiera è che la zona è afflitta da difficoltà e povertà.

“Quando hai dei problemi è facile che tu ti rivolga a Dio attraverso l’adorazione. Alcuni ne traggono consolazione”, ha ammesso suor Consolate.

Uno dei motivi che influisce di più sulla sofferenza dell’Uganda è l’impatto dell’Aids.

“La povertà arriva perché le persone sono morte di Aids lasciando i figli a vivere con i nonni”, ha spiegato. “In genere in Africa abbiamo grandi famiglie con fino a 10 bambini, ma ora a causa delle morti per Aids si trova una persona che da sola deve tirare su anche 20 bambini”.

Tra i problemi della comunità locale figurano anche alcool e tossicodipendenza.

“Dopo la fine della scuola manca il lavoro, per cui la gente si frustra”, ha affermato la suora. “E per la frustrazione si rivolge ad alcool e droga”.

Anche sr. Marie Claire, delle Suore benedettine del Santissimo Sacramento, ha descritto l’effetto benefico della preghiera sulle persone.

“Dopo l’adorazione provano pace, e se sono in lite tra loro pensano di riunirsi, per cui dopo un’ora di adorazione sentono di voler fare pace con la persona con cui sono in disaccordo. Sentono che l’Eucaristia li unisce agli altri e a tutta la Chiesa – è questo che affermano di provare quando sono davanti al Santissimo”.

L’adorazione sta crescendo non solo in Uganda, ma in tutto il continente africano. Nuove cappelle per praticarla sono state infatti costruite anche in Kenya e in Tanzania.

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ZENIT Staff

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