di Antonio Gaspari
ROMA, mercoledì, 29 aprile 2009 (ZENIT.org).- Dal 24 al 26 aprile 2009 si è svolto in Senegal, a Dakar, la XIII Assemblea Generale dell’OMAAEC (Organizzazione mondiale ex alunni ed ex alunne della scuola cattolica) sul tema “La dottrina sociale della Chiesa e dialogo islamo-cristiano, fattori di pace nel mondo”.
All’incontro le rappresentanze di tutte le Confederazioni mondiali e le Unioni continentali degli ex alunni di scuola cattolica sono state accolte dalla Federazione senegalese, dal Nunzio apostolico e dalla Conferenza Episcopale Africana.
Nel corso dell’assemblea la prof. ssa Paola Mancini, ex alunna salesiana, presidente della CONFEDEREX Italiana, è stata eletta presidente mondiale dell’OMAAEC, mentre segretario generale è stato eletto lo spagnolo Josè Ramon Batiste Penaranda, già presidente mondiale degli ex alunni lasalliani.
L’OMAAEC è stata costituita a Roma il 14 ottobre 1967 ed è un’organizzazione internazionale non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite con statuto speciale consultivo nell’ECOSOC e in relazioni operative con l’UNESCO, l’UNICEF, la FAO e l’OIT.
A tal fine è presente con propri delegati presso l’UNESCO ed il Consiglio d’Europa a Strasburgo attraverso l’UNAEC. Il 9 marzo 1989 l’OMAAEC è stata riconosciuta dalla Santa Sede come Organizzazione Internazionale Cattolica.
Intervistata da ZENIT, la prof.ssa Paola Mancini ha spiegato che le Federazioni nazionali di ex alunni di scuola cattolica sono presenti in 109 nazioni, così diffuse: 29 in Europa, 33 in Africa, 4 in Australia, 3 in America del Nord, 20 in America Latina e 20 in Asia e Medio Oriente.
Inoltre sono 69 le Congregazioni religiose presenti nell’OMAEEC attraverso le Associazioni di ex alunni.
La neopresidente dell’associazione ha raccontato che nell’incontro di Dakar si è discusso soprattutto dell’importanza di coordinare il lavoro delle Unioni continentali con quello delle Confederazioni mondiali al fine di rendere visibile e conoscibile a tutto il mondo il massiccio lavoro di testimonianza evangelica che milioni di ex alunni di scuola cattolica svolgono in tutti i continenti, in tutte le realtà operative ed esistenziali e in tutti i contesti dove è necessario riconoscere la dignità dell’essere umano dal suo concepimento fino alla morte naturale.
La Mancini ha sottolineato che “si è discusso delle presenze sempre più numerose nelle nostre associazioni, di exalunni non cristiani e dell’armonica convivenza che si ha in esse alla luce dei principi che unificano tutti gli uomini che si riconoscono fratelli, soprattutto in Africa e in Asia”.
Gli incontri, che si sono svolti con gli esponenti della realtà islamica senegalese (in Senegal i musulmani sono il 95% della popolazione) e con i Vescovi africani, hanno evidenziato la stima e la considerazione che gli appartenenti alle altre religioni hanno nei confronti delle scuole cattoliche.
I musulmani del Senegal, in particolare, hanno apprezzato il lodevole ruolo formativo che le scuole cattoliche svolgono nell’educare i giovani all’insegna di una eticità valoriale non coercitiva di un solo credo religioso, ma universale e libera, dove ogni uomo deve camminare mano nella mano con il fratello che gli vive accanto.
Come neo presidente dell’OMAEEC, la Mancini si è impegnata a far riscoprire agli exalunni stessi, la grandezza e diffusione dell’associazione. La ricchezza di una grande rete operativa che da un continente all’altro si estende ed opera attraverso le congregazioni educanti.
Unire e coordinare una tale realtà può aiutare la Chiesa cattolica e la comunità civile dei diversi paesi e continenti nella diffusione e nella testimonianza della carità e dell’amore fraterno, che sono i principi ispiratori di ogni educazione cattolica.
“Praticamente – ha sottolineato la neopresidente – vorrei realizzare una ‘globalizzazione etica’ attraverso progetti di solidarietà da attuare attraverso le nostre Confederazioni mondiali e le nostre Unioni continentali, cosa che già fanno moltissime Federazioni ma in forma individuale o limitata”.
La Mancini non ha nascosto le difficoltà che la scuola cattolica affronta nei Paesi avanzati, dove la secolarizzazione e la scarsità di vocazioni di alcune Congregazioni religiose costringe alla chiusura alcune scuole.
In questo contesto è molto importante il ruolo delle Associazioni ex alunni, sia per mantenere vivo il carisma dei santi fondatori che per intervenire prendendo in mano direttamente, in forma cooperativa, le realtà scolastiche ed educative lasciate dalle Congregazioni di appartenenza.
In molti casi gli ex alunni svolgono il ruolo di genitori, dirigenti e insegnanti delle scuole cattoliche, cercando di ricreare un’armonia virtuosa e feconda.
Nei paesi in via di sviluppo i problemi riguardano piuttosto la cooperazione con tutte le realtà non cristiane. Un rapporto che facilita fortemente la comunione tra ex alunni e che fa prevedere uno sviluppo operativo di grande speranza e ampio respiro ecumenico.