LAHORE, venerdì, 30 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Migliaia di cristiani pakistani sono scampati alla morte dopo la programmazione di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria la Cattedrale cattolica di Lahore il giorno di Natale, fallito a poche ore dalla sua esecuzione.
La sicurezza del parroco della Cattedrale del Sacro Cuore, fr. Andrew Nisari, rimane tuttavia incerta dopo che ha ricevuto minacce anonime da parte degli estremisti musulmani, che hanno scritto una lettera chiedendo a lui e alla sua congregazione di convertirsi all’islam o di “affrontare le conseguenze”, ricorda l’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) in un comunicato.
Il clero ha espresso una frustrazione crescente per la mancanza d’azione da parte della polizia in seguito agli attacchi a un villaggio nella Diocesi di Lahore, che ha costretto quasi tutti i cristiani del luogo a scappare per salvarsi la vita.
Quasi due settimane dopo, e senza che sia stato compiuto alcun arresto, i più di 100 cristiani del villaggio di Kot Lakha Singh sono apparentemente troppo spaventati per tornare a casa.
Parlando da Lahore in un’intervista ad ACS, fr. Nisari ha detto che in seguito al ritrovamento di mappe e altre prove sono state arrestate sei persone collegate al tentativo di attentato alla Cattedrale di Natale.
Il giorno della vigilia, un’automobile contenente esplosivo, a quanto pare destinato alla Cattedrale, è saltata in aria – sembra per sbaglio – a tre chilometri da Lahore, uccidendo un passante, che è stato poi identificato come cattolico.
Secondo fr. Nisari, i sei arrestati hanno ammesso di voler compiere l’attentato contro la Cattedrale nel corso di un’affollata celebrazione il giorno di Natale.
“Siamo continuamente circondati da minacce, ma grazie a Dio per ora ci siamo salvati – ha confessato –. Dico ai fedeli di essere preparati a morire. Molti di noi moriranno nel proprio letto o in ospedale, ma quanto sarebbe bello se morissimo nella casa di Dio”.
Il parroco ha affermato che i fedeli che frequentano la Cattedrale hanno rifiutato di farsi intimidire dalle minacce e che alle celebrazioni natalizie c’erano solo posti in piedi, e alcune persone sono anche rimaste fuori dal tempio.
Il sacerdote ha anche espresso la propria costernazione per il fallimento della polizia nell’arrestare i colpevoli degli attacchi del 14 gennaio a Kot Lakha Singh, dove gli estremisti hanno torturato gli abitanti, inclusi donne e bambini, a casa di un cristiano chiamato William.
Fr. Nisari, che si è recato nel villaggio per verificare la situazione, ha criticato i responsabili della sicurezza locali per il fatto di incoraggiare iniziative di riconciliazione senza agire in modo deciso per assicurare i colpevoli alla giustizia.
“Come gruppo minoritario, noi cristiani non siamo presi sul serio in questo Paese”, ha denunciato. “Ci sentiamo indifesi. Sembra che malgrado la giustizia i musulmani prenderanno sempre le parti di chi condivide la loro stessa religione. E’ molto ingiusto”.
Alla base degli attacchi c’è stata una disputa tra un cristiano e un musulmano a causa della terra. E’ stato registrato anche un altro incidente che ha coinvolto una donna musulmana che ha lasciato il proprio marito musulmano per un uomo cristiano.
I cristiani, ad ogni modo, non si fanno intimidire, e seguendo i suggerimenti dei loro sacerdoti invitano le famiglie che non vanno a Messa a unirsi a loro per le celebrazioni.
“La nostra gente è molto coraggiosa – ha affermato il parroco –. Mentre la Chiesa viene perseguitata, la gente diventa più consapevole della propria fede”.
“Abbiamo bisogno delle vostre preghiere”, ha detto ad ACS. “Vi chiediamo di pregare perché possiamo superare tutte queste sfide e perché Dio ci salvi”.
La Cattedrale, in stile bizantino, ha festeggiato nel novembre 2007 100 anni. Quasi quattro mesi dopo, è stata danneggiata da una bomba esplosa in un edificio vicino. Due persone sono morte e più di 100 bambini di una scuola elementare attigua sono rimasti feriti.