ROMA, giovedì, 29 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “L’erogazione di energia elettrica è aumentata rispetto ai giorni passati ma non ancora sufficiente, mentre siamo costretti ad acquistare quella potabile”. E’ quanto ha raccontato all’agenzia “Sir” padre Manuel Musallam, parroco della chiesa latina di Gaza.
Nel fare il punto sulla situazione a Gaza, il sacerdote ha detto che “gli aiuti umanitari cominciano ad arrivare ed anche le medicine, specie quelle per curare le ferite provocate dalle armi speciali degli israeliani. Tuttavia il flusso in ingresso è rallentato dai controlli e dalla burocrazia”.
“Le frontiere fino ad ora sono chiuse – ha detto –. Nel check point di Erez sono bloccati il Vescovo di Strasburgo insieme ad un altro Vescovo francese. Le frontiere sono sigillate e nessuno può entrare e uscire”.
Il Governo israeliano si è rifiutato di sbloccare pienamente i valichi di confine con la Striscia di Gaza senza garanzie sulla liberazione del soldato Gilad Shalit, il caporale israeliano sequestrato nel giugno 2006.
Hamas, dal canto suo, afferma che il cessate il fuoco potrà durare solo se Israele riaprirà i valichi.
La tregua appare tuttavia ancora troppo fragile. Questo venerdì, diciotto palestinesi – secondo fonti mediche locali, ci sarebbero undici alunni di una scuola elementare e una donna – sono rimasti feriti a Khan Yunes, nel sud del territorio, in un attacco aereo israeliano che aveva come obiettivo un esponente delle forze di sicurezza di Hamas.
Padre Musallam ha poi raccontato che anche la scuola della parrocchia sta tornando, seppure con difficoltà, alla normalità.
“Abbiamo riaperto da una settimana – ha detto –. Ma più che lezioni vere e proprie stiamo cercando di distrarre con giochi e attività varie i nostri alunni che non riescono a stare in classe, a studiare e concentrarsi, sono ancora scioccati”.
“ Oggi abbiamo ricevuto la visita di alcuni funzionari del Ministero dell’istruzione e ci hanno incoraggiato a portare avanti l’attività scolastica – ha continuato –. Per far ciò abbiamo bisogno di denaro per poter acquistare i materiali didattici necessari”.
“In questi giorni stiamo consegnando l’aiuto economico del Papa, portatoci dal nunzio apostolico, mons. Antonio Franco, nei giorni scorsi – ha proseguito –. Lo stiamo distribuendo, sotto forma di derrate alimentari, a cristiani e musulmani”.
“Abbiamo da poco terminato la distribuzione di questi aiuti ai cristiani, cattolici, ortodossi, battisti, protestanti e domani, al più tardi sabato, cominceremo la consegna alle famiglie musulmane, oltre 400 pacchi. La solidarietà del Papa è per tutta la popolazione”.
Tuttavia, conclude padre Musallam, “per continuare ad aiutarci faccio appello ai fedeli delle chiese dei vari Paesi e a tutti gli uomini di buona volontà a inviare delle piccole offerte e ad allacciare gemellaggi con la parrocchia di Gaza”.