L'elezione di Kirill, “una nuova fase per la Chiesa ortodossa russa”

Il Cardinale Kasper: “Ha una posizione ferma, ma con lui si può dialogare”

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 28 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “Siamo molto contenti di questa elezione e ci congratuliamo con la Chiesa ortodossa russa”, ha affermato il Cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, riferendosi all’elezione del Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad a Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.

Kirill, dal 1989 alla guida del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, è stato eletto Patriarca questo martedì sera e la sua intronizzazione avverrà il 1° febbraio.

“Conosciamo da molti anni Kirill”, ha spiegato il Cardinale Kasper ai microfoni della “Radio Vaticana”. “Ha una posizione ferma, ma con lui si può dialogare”.

La sua elezione, ha osservato, “rappresenta anche una nuova fase per la Chiesa ortodossa russa”, la cui rinascita “dopo il terribile periodo comunista” è dovuta al suo predecessore, il Patriarca Alessio II, morto il 5 dicembre scorso.

I rappresentanti della Chiesa cattolica, ha proseguito il porporato, sono “pronti, disponibili”, “desiderosi di continuare il dialogo”.

“Possiamo dialogare e collaborare nel campo culturale e sociale: ma questo non ci basta, perché lo scopo del movimento ecumenico è la piena comunione. Dobbiamo continuare anche il dialogo teologico che svolgiamo in seno alla Commissione internazionale mista con tutte le Chiese ortodosse”, ha rivelato.

“Vogliamo quindi proseguire il dialogo con lui: siamo contenti della sua elezione e gli auguriamo tutti i doni dello Spirito che sono necessari per guidare una Chiesa tanto importante e anche tanto grande e in particolare il dono della sapienza e della fortezza”.

Quanto alla possibilità di una visita di Benedetto XVI a Mosca, il Cardinale ha spiegato che egli si recherà all’intronizzazione del Patriarca, anche se probabilmente lui e Kirill avranno “soltanto un breve incontro, perché ci saranno molti ospiti”, e non si parlerà di un incontro con il Papa.

“Il Patriarca dapprima dovrà visitare gli altri Patriarchi ortodossi – ha ricordato –. Ha bisogno di tempo e noi non vogliamo mettergli fretta”.

Su questo stesso argomento, l’Arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, Paolo Pezzi, ha affermato: “Innanzitutto, non lo escludiamo; in secondo luogo, è sommamente desiderabile; in terzo luogo, auspichiamo che questo possa avvenire secondo i tempi che la grazia di Dio e la gloria di Cristo permetteranno e, in quarto luogo, che questo sia un passo assieme verso il cammino auspicabile di una piena comunione tra tutti noi”.

“Essendoci già questa conoscenza, questi rapporti del Patriarca Kirill con la Chiesa cattolica, questi incontri già avvenuti con lo stesso Papa, certamente si può ipotizzare che possa esserci questo incontro”.

A suo avviso, l’elezione di Kirill significa “una scelta di un riconoscimento di passione per la fede cristiana e per la Chiesa del Patriarca Alessio II e quindi una scelta della bontà del lavoro fatto da Alessio II, una scelta di continuità per ciò che si vuole dare a quest’opera”.

La comunità cattolica russa, ha rivelato, accoglie il nuovo Patriarca “positivamente”, perché “una Chiesa con un proprio Patriarca è un bene anche per gli altri” e perché “la conoscenza, il rapporto che abbiamo con il Metropolita Kirill, ora Patriarca, ci conforta nella possibilità di una continuità di un dialogo e anche di un’opera comune, soprattutto in quegli ambiti in cui questo è già possibile oggi”.

Con Kirill alla guida della Chiesa ortodossa russa, commenta, si può guardare con fiducia alla prosecuzione dei rapporti tra ortodossi e cattolici, “perché una passione autentica per la fede, per la bontà di testimonianza della propria Chiesa, non può che portare ad un intensificarsi anche di un cammino con chi nella cristianità questo più desidera”.

“Penso che l’attenzione e la cura che avrà Kirill nel rapporto con le altre Chiese ortodosse possa rafforzare la comunione che c’è nell’ortodossia e poi questa comunione più intensa si potrà dilatare”, ha aggiunto.

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ZENIT Staff

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