ROMA, lunedì, 26 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Nel corso della prolusione, svolta a Roma questo lunedì, in apertura del Consiglio Episcopale Permanente, il Cardinale Angelo Bagnasco ha spiegato di essere particolarmente vicino ai fratelli ebrei, ma ha respinto ogni tentativo di strumentalizzazione.
Riflettendo sulla Parola di Dio, il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha rilevato che “questo rinnovato amore al Libro di Dio ci fa sentire particolarmente vicini ai fratelli ebrei nel cui seno è nato l’antico Testamento”.
“Purtroppo – ha aggiunto -, di recente, singolari riserve sono venute da parte di alcuni esponenti dell’assemblea rabbinica italiana, nel quadro di una loro non partecipazione per quest’anno alla Giornata ‘per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei’, che da qualche tempo viene proficuamente celebrata in alcuni Paesi, compreso il nostro”.
“Se da una parte ci auguriamo che queste difficoltà abbiano presto modo di rientrare – ha sottolineato il porporato -, non possiamo certamente apprezzare le parole ingiuste pronunciate verso l’azione di Benedetto XVI”.
“Siamo testimoni – ha sostenuto l’Arcivescovo di Genova – della cordiale istanza teologica che muove irrinunciabilmente il Santo Padre verso questi fratelli. E tale atteggiamento noi lo condividiamo con lui”.
In merito alla recente revoca della scomunica ai quattro Vescovi ordinati nel 1988 da monsignor Marcel Lefebvre, il Cardinale Bagnasco ha voluto precisare che “mentre esprimiamo il nostro apprezzamento per l’atto di misericordia del Santo Padre, manifestiamo il dispiacere per le infondate e immotivate dichiarazioni di uno dei quattro Vescovi interessati circa la Shoah; dichiarazioni peraltro rese alcuni mesi or sono e solo adesso riprese con intento strumentale; dichiarazioni già ripudiate dalla stessa Fraternità”.
In merito al conflitto che si è svolto nella striscia di Gaza, il Presidente della CEI ha ribadito la necessità di un “assetto pacifico dell’area con la presenza da tutti accettata ed entro confini sicuri dello Stato di Israele insieme alla formazione di un analogo Stato della Palestina”.
Secondo il Cardinale Bagnasco “l’opzione militare, che ad un certo punto il governo israeliano ha finito per privilegiare, non poteva non suscitare un crescente generale allarme, e un vivo turbamento per le vittime soprattutto tra i civili e i bambini”.
“La larga disapprovazione che questa scelta strategica ha suscitato – ha aggiunto il porporato – sarebbe stata tuttavia più efficace se, in precedenza, si fossero condannate anche le incursioni missilistiche contro postazioni civili israeliane da parte di Hamas”.
L’Arcivescovo di Genova ha infine espresso “solidarietà forte e cordiale” alla comunità cristiana di Gaza, ha ringraziato il Pontefice Benedetto XVI per “gli accorati, ripetuti e puntuali appelli” ed ha concluso affermando “vogliamo continuare, anzi intensificare se possibile, la preghiera affinché Dio tocchi il cuore degli uomini, e la tregua nel frattempo concordata si consolidi in vista di soluzioni positive più stabili”.