San Josemaría, secondo Josemaría Escrivá

Scritti del fondatore dell’Opus Dei per curiosi

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di Edward Pentin

ROMA, lunedì, 26 gennaio 2009 (ZENIT.org).- E’ stato appena pubblicato un libro che potrebbe trasformarsi nella risposta a chi si pone domande sull’Opus Dei dopo aver letto il romanzo o aver visto il film “Il Codice da Vinci”.

Con il titolo “Un Cammino Attraverso il Mondo”, è uscita nelle librerie – per il momento solo in italiano – un’antologia di testi, omelie e lettere di Josemaría Escrivá che vuole mettere in contatto con il fondatore dell’Opus Dei quanti non conoscono questo santo o non sanno molto sulla prelatura personale.

“E’ una delle molte conseguenze involontarie del Codice da Vinci”, afferma l’autore del libro, padre John Wauck, sacerdote statunitense dell’Opus Dei.

“Vorrei utilizzare una prospettiva laica per mostrare perché San Josemaría e lo spirito dell’Opus Dei possono interessare quanti non sono necessariamente credenti”, ha aggiunto.

Padre Wauck, docente di Letteratura presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, sostiene che gli scritti di San Josemaría “non sono molto conosciuti e sono assolutamente accessibili”.

Per questo, ha cercato di spiegare l’Opus Dei attraverso gli occhi del suo fondatore in un modo mai sperimentato prima, presentando testi chiave che danno al lettore il “sapore della sua personalità”.

Il procedimento ha presupposto il ripercorrere lettere, biografie e interviste. Un capitolo è dedicato alla visione dell’Opus Dei di San Josemaría dalla sua fondazione nel 1928 agli anni Sessanta.

“E’ uno dei capitoli più coraggiosi”, commenta padre Wauck. Il titolo di un altro è “Come un asino” e fornisce una visione della vita personale di preghiera di San Josemaría in cui questi fa frequenti riferimenti a se stesso come a un asino. Un fatto poco conosciuto, rivelato nel libro, è che al santo spagnolo piacesse disegnare vignette di anatre.

Il titolo del libro è tratto da una poesia di Wallace Stevens, poeta nordamericano del XX secolo che si convertì al cattolicesimo poco prima di morire. Padre Wauck ha notato molte similitudini tra Stevens e lo spirito dell’Opus Dei, che cerca di estendere il Vangelo alla vita quotidiana: pur essendo poeta, Stevens non ha mai abbandonato il suo lavoro quotidiano di assicuratore.

Come qualcuno legato al carisma dell’Opus Dei, Stevens ha compreso che è “più facile trascendere il mondo che trovare la trascendenza attraverso il mondo”, osserva padre Wauck.

“C’è una trascendenza che può essere incontrata attraverso il mondo, non circondandolo né evitando le cose del mondo, ma procedendo attraverso il mondo e trasformandolo. Il problema è che non è così facile. In realtà è più difficile agire così”.

Padre Wauck, che porta avanti un popolare blog sorto dopo “Il Codice da Vinci”, spera che il libro non serva solo a confutare le calunnie contro l’Opus Dei di Dan Brown.

Il suo auspicio è che faccia appello ai lettori semplicemente da un punto di vista culturale, mostrando un nuovo atteggiamento nei confronti della vita professionale e familiare.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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