Il rapporto con Dio, base della pace

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

BELO HORIZONTE (Brasile), domenica, 25 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Per l’Arcivescovo di Belo Horizonte, “il rapporto di ogni essere umano con Dio è la vera base della pace”.

“Nella comprensione di se stessa come strumento nella costruzione della pace, ogni persona deve tener presente che la pace è un dono più che un progetto umano”, sottolinea monsignor Walmor Oliveira de Azevedo.

“La pace è in primo luogo un attributo essenziale di Dio”, e come valore e dovere universale e frutto della giustizia è in pericolo “quando all’uomo non è riconosciuto ciò che gli è dovuto in quanto uomo, quando non viene rispettata la sua dignità e quando la convivenza non è orientata al bene comune”.

“Come è frutto della giustizia, la pace è anche frutto dell’amore”, sottolinea il presule. “Giustizia e amore, trasformati in impegno caritativo, sono pilastri insostituibili nella costruzione della pace. La giustizia e l’amore illuminano la realtà contemporanea esigendo impegni in questa costruzione”.

Monsignor Oliveira de Azevedo ricorda anche il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2009, in cui il Papa sottolinea alcuni impegni particolari di fronte alla piaga della povertà per raggiungere la pace.

Per l’Arcivescovo, la situazione dei bambini è un “impegno morale”. “Quando la povertà colpisce una famiglia, i bambini sono le vittime più vulnerabili. Attualmente, metà di coloro che vivono in povertà assoluta sono bambini”.

Un altro impegno nella costruzione della pace, osserva, “è sottolineato nella considerazione del rapporto esistente tra il disarmo e il progresso”.

“La corsa agli armamenti ha rappresentato un problema serio e ha portato instabilità, tensione, conflitto, oltre al mantenimento del sottosviluppo e della disperazione. E’ urgente un impegno per prendere misure in vista della riduzione delle spese per gli armamenti”.

Non meno importante, sottolinea, “è affrontare e risolvere l’attuale crisi alimentare”, in cui “il problema non è solo la mancanza di cibo, ma anche la difficoltà ad accedervi”.

“La costruzione della pace ha come compito quello di diminuire il vergognoso divario tra ricchi e poveri, cresciuto in modo spaventoso negli ultimi decenni, a scapito della crescita economica e dei progressi tecnologici”.

Secondo il presule, la crisi economica attuale “deve sfidare l’umanità, e soprattutto i governanti e i costruttori della società pluralista, nell’intuizione di un nuovo modello di convivenza sociale e politica, organizzativa e produttiva”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione