CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 25 gennaio 2009 (ZENIT.org).- In un mondo sempre più complesso e in cui molti valori sembrano affievolirsi, Benedetto XVI ha invitato i giornalisti cattolici a testimoniare la propria fede con la vita vissuta.
Nel Messaggio che ha inviato al presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana (UCSI), Massimo Milone, in occasione del Congresso Nazionale che celebra i 50 anni dalla fondazione, il Papa esorta quindi a vivere coerentemente con gli ideali professati perché il mondo attende dai cattolici questo tipo di esempio.
Esprimendo “apprezzamento per il prezioso servizio che l’UCSI ha offerto, nel corso dei suoi cinquant’anni di vita, alla Chiesa e al Paese”, il Vescovo di Roma riconosce che dalla sua nascita “molte cose sono cambiate”: “in modo più visibile in settori quali quelli che vanno dalla scienza alla tecnologia, dall’economia alla geopolitica; in modo meno appariscente, ma più profondo ed anche più preoccupante, nell’ambito della cultura corrente”.
In quest’ultima, denuncia, “sembra essersi notevolmente affievolito, insieme con il rispetto per la dignità della persona, il senso di valori quali la giustizia, la libertà, la solidarietà, che sono essenziali per la sopravvivenza di una società”.
In questo contesto, il lavoro dei giornalisti cattolici, “ancorato a un patrimonio di principi radicati nel Vangelo”, “risulta oggi ancora più arduo”.
Al senso di responsabilità e allo spirito di servizio, infatti, i membri dell’UCSI devono “affiancare una sempre più spiccata professionalità ed insieme una grande capacità di dialogo con il mondo laico, alla ricerca di valori condivisi”.
“Tanto più facilmente troverete ascolto quanto più coerente sarà la testimonianza della vostra vita – ha detto loro il Pontefice -. Non sono pochi, tra i vostri colleghi laici, quelli che intimamente attendono da voi la testimonianza silenziosa, senza etichette ma di sostanza, di una vita ispirata ai valori della fede”.
Riconoscendo che i giornalisti cattolici sono impegnati “in un compito sempre più esigente, nel quale gli spazi di libertà sono spesso minacciati e gli interessi economici e politici hanno non di rado il sopravvento sullo spirito di servizio e sul criterio del bene comune”, il Papa li ha esortati “a non cedere a compromessi in valori tanto importanti, ma ad avere il coraggio della coerenza, anche a costo di pagare di persona: la serenità della coscienza non ha prezzo”.
Per questo, ha assicurato che pregherà il Signore chiedendogli di aiutarli “ad essere sempre ‘pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi’ (1 Pt 3, 15)”.