In piena crisi, il Cardinale Ouellet chiede di aiutare le famiglie

Il Primate del Canada commenta le conclusioni dell’Incontro delle Famiglie

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di Gilberto Hernández García

CITTA’ DEL MESSICO, giovedì, 22 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Il ruolo della popolazione latina in Nordamerica e la necessità che i Governi sostengano le famiglie in questo momento di crisi economica e sociale sono due degli argomenti che il Cardinale Marc Ouellet, Arcivescovo di Québec e Primate del Canada, affronta in questa conversazione con ZENIT, in cui commenta le conclusioni del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi la settimana scorsa a Città del Messico.

La presenza dei cattolici latinoamericani negli Stati Uniti rivitalizza la Chiesa del Paese. Come si sviluppa questa dinamica in Canada? Qual è il ruolo evangelizzatore della popolazione latina nella Chiesa canadese?

Cardinale Marc Ouellet: Negli ultimi anni negli Stati Uniti si nota una crescita nella consapevolezza di questa realtà da parte della Chiesa; nei seminari americani – in Florida, California e altri luoghi – ci si preoccupa che i sacerdoti imparino lo spagnolo e c’è una buona percentuale che lo fa, per poter assistere le comunità che vengono da altri Paesi. Questo è un fatto culturale nuovo che indica il peso della comunità latinoamericana negli Stati Uniti.

Credo che non possiamo dire esattamente lo stesso per il Canada, ma l’apertura, l’accoglienza e la testimonianza dell’America Latina stanno aumentando; soprattutto da Aparecida vedo una Chiesa continentale che si unisce di più e ha più chiarezza circa la sua missione evangelizzatrice, e con il motto molto chiaro che dobbiamo formare discepoli missionari; questo rappresenta una forza straordinaria. La missione continentale che inizia con questo impulso dato da Aparecida promette frutti, non solo per l’America Latina, ma anche per il Nordamerica e per tutta la Chiesa.

E’ un fatto che esistano famiglie divise: coppie divorziate e risposate, famiglie con un solo genitore, ecc. Quali sono le vie per rafforzare l’istituzione familiare?

Cardinale Marc Ouellet: Mi sembra interessante ciò che ha affermato il Presidente del Messico all’inaugurazione, cioè che lo Stato dovrebbe sostenere e considerare la famiglia un patrimonio molto importante. Ha anche detto che non tutti hanno l’opportunità o la sorte di avere una famiglia, come un padre, una madre e dei figli, e una buona educazione. I cristiani non sono indifferenti nei confronti di queste situazioni difficili.

Al giorno d’oggi bisogna rafforzare la famiglia in quanto tale, e non solo rafforzarla in modo individuale, ma suscitare associazioni di famiglie perché ci sia una forza pubblica, di modo che la famiglia sia più ascoltata dallo Stato e venga riconosciuta come soggetto sociale, perché non sono solo gli individui ad avere diritti. Se vogliamo risolvere a lungo termine i problemi delle famiglie con un unico genitore e tutto il resto, la strategia migliore è la prevenzione, o meglio aiutare le famiglie ad avere consistenza, stabilità, e in questo modo aiuteremo a far sì che i fattori e i fenomeni particolari diminuiscano.

Quali ritiene che siano le conseguenze della crisi economica mondiale sulla famiglia? Che speranze ha apportato l’Incontro Mondiale delle Famiglie in questo senso?

Cardinale Marc Ouellet: Ci sono molte famiglie che vivono in situazioni economiche difficili; un anno fa, quando il prezzo del petrolio è salito a 140 dollari al barile, è stata una tragedia. Abbiamo visto in vari luoghi gruppi e persone che gridavano di non poter comprare gli alimenti di base perché il prezzo del petrolio aveva fatto salire alle stelle tutti gli altri. La crisi economica mondiale – che non dipende solo dal petrolio, ma da una cattiva amministrazione – colpisce la famiglia negli elementi fondamentali della sua vita, il cibo e l’istruzione, perché se bisogna investire il denaro nel cibo come si può pagare la scuola? I problemi si moltiplicano.

Credo che la riflessione emersa da questo Incontro Mondiale sia ricchissima. Si è parlato dell’influenza della comunicazione sulla vita familiare, sulla cultura in generale. E’ importante per quanti lavorano in questo settore e hanno una responsabilità sociale. E’ importante che sviluppiamo atteggiamenti favorevoli alla famiglia e non solo alla libertà individuale, come accade attualmente nella cultura; che si pensi alla famiglia, alla sua stabilità, alla sua unità. Bisogna aiutare a far sì che i figli si possano educare in pace e che non ricevano tutti quei messaggi che complicano l’opera dei genitori in casa.

C’è molto da poter trasmettere come una buona notizia della famiglia cristiana al mondo intero. La testimonianza della Chiesa cattolica è questa. Spero che questa bella testimonianza della Chiesa sia sempre più riconosciuta, perché rappresenta un apporto straordinario alla pace e alla civiltà.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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