Il Papa: in un mondo diviso, indispensabile l’unità dei cristiani

Catechesi all’Udienza generale del mercoledì

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 21 gennaio 2009 (ZENIT.org).- In “un mondo sempre più diviso” come quello attuale i cristiani sono chiamati a dare testimonianza di unità, ha detto questo mercoledì Benedetto XVI durante l’Udienza generale tenutasi nell’aula Paolo VI.

Nella catechesi dedicata alla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, il Papa ha parlato del  2008 come di un anno denso di avvenimenti di grande rilievo dal punto di vista ecumenico, come  la presenza e l’intervento di un Patriarca ortodosso ecumenico – Bartolomeo I – in un’assise episcopale cattolica, come il recente Sinodo dei Vescovi incentrato sulla Parola di Dio.

Nel suo intervento il Papa ha ribadito che la piena e visibile unità di tutti i cristiani è “connessa alla vita e alla missione stessa della Chiesa nel mondo”.

“Essa deve vivere – ha precisato – una unità che può derivare solo dalla sua unità con Cristo, con la sua trascendenza, quale segno che Cristo è la verità. E’ questa la nostra responsabilità: che sia visibile nel mondo il dono di una unità in virtù della quale si renda credibile la nostra fede”.

Benedetto XVI ha poi indicato come dato imprescindibile del movimento ecumenico l’esigenza di “un autentico rinnovamento interiore in tutti i componenti del popolo di Dio”. Un rinnovamento, ha osservato, possibile solo a una condizione, quella della “conversione del cuore”, che la Settimana di preghiera sollecita.

“Questo spirito ha animato la Chiesa cattolica, la quale, nell’anno appena trascorso, ha proseguito, con salda convinzione e radicata speranza, a intrattenere relazioni fraterne e rispettose con tutte le Chiese e Comunità ecclesiali di Oriente e di Occidente”, ha proseguito.

Inoltre, ha continuato, “nella varietà delle situazioni, talvolta più positive e talora con maggiori difficoltà, si è sforzata di non venire mai meno all’impegno di compiere ogni sforzo tendente alla ricomposizione della piena unità”.

A questo proposito ha accennato nelle relazioni fra le Chiese e nei dialoghi teologici a “segni di convergenze spirituali incoraggianti”.

Il Pontefice ha quindi ricordato anche la vicinanza manifestata alla Chiesa Ortodossa Russa al momento della scomparsa, il 5 dicembre scorso, del Patriarca Alessio II, affermando di “restare in comunione” con coloro che si apprestano ad eleggerne il successore.

“Ugualmente mi è stato dato di incontrare rappresentanti delle varie Comunioni cristiane di Occidente, con i quali prosegue il confronto sull’importante testimonianza che i cristiani devono dare oggi in modo concorde, in un mondo sempre più diviso e posto di fronte a tante sfide di carattere culturale, sociale, economico ed etico”, ha detto.

Tuttavia rimane sempre pressante il “desiderio che ci abita in cuore”, ha concluso Benedetto XVI: quello che “si affretti il giorno della piena comunione, quando tutti i discepoli dell’unico nostro Signore potranno finalmente celebrare insieme l’Eucaristia”.

“Ogni comunità cresca nell’impegno dell’unità, grazie alle varie iniziative spirituali e pastorali e alle assemblee di preghiera comune, che di solito si fanno più numerose e intense in questa ‘Settimana’, facendoci già pregustare, in un certo modo, il giorno dell’unità piena”, ha incoraggiato.

“Preghiamo – ha detto infine – perchè tra le Chiese e le Comunità ecclesiali continui il dialogo della verità, indispensabile per dirimere le divergenze, e quello della carità che condiziona lo stesso dialogo teologico e aiuta a vivere insieme per una testimonianza comune”.

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ZENIT Staff

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