ROMA, mercoledì, 21 gennaio 2009 (ZENIT.org).- I cambiamenti climatici devono essere letti non solo in chiave ambientale, ma anche “nelle più estese ottiche di un’ecologia umana”, afferma monsignor Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), in un messaggio inviato in occasione della Campagna 2009 “Crea un clima di giustizia”, organizzata da Volontari nel mondo FOCSIV.
Il messaggio è stato letto da monsignor Angelo Casile, Direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, questo mercoledì nel corso della conferenza di presentazione della Campagna, svoltasi a Roma.
Nel testo, il presule afferma di aver ricevuto “con vivo interesse” il materiale inviato in occasione dell’iniziativa, inserita nella più ampia campagna di sensibilizzazione “Target 2015: promuovere la sostenibilità ambientale”, che supporta il cammino verso l’obiettivo sottoscritto dai Capi di Stato nella Dichiarazione del Millennio.
“La campagna, promossa annualmente dalla FOCSIV, appare particolarmente preziosa per il sostegno al cammino di sensibilizzazione sul cambiamento climatico, letto non solo in chiave ambientale ma nelle più estese ottiche di un’ecologia umana, attenta all’uguaglianza e alla giustizia sociale, considerato che le conseguenze dei mutamenti climatici colpiscono non di rado le popolazioni più povere del nostro pianeta”, osserva.
La particolare congiuntura economica attuale “rivela da sé la necessità che la Comunità cristiana non manchi di assicurare all’intera famiglia umana il proprio sostegno negli slanci di solidarietà creativa non solo per elargire il superfluo, ma soprattutto per cambiare gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società”, scrive monsignor Crociata citando il Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace 2009.
Nel suo impegno a favore dei poveri del mondo e in quello per la custodia del creato, ricorda il testo, la Chiesa “è sostenuta dalla fede nel Vangelo del Signore, che la sospinge a vivere il comandamento dell’amore e a rendere concreti i principi di giustizia ed equità richiesti dalla retta ragione umana e validi sia per la vita individuale o sociale che per la vita internazionale”.
Come afferma il Papa, se si inizia a capire che il cosmo è l’impronta di Cristo, si impara a rapportarsi correttamente con esso, vedendolo con una ragione mossa dall’amore, con umiltà e rispetto.
“Alla luce di questa consapevolezza, che diventa invito a vivere nella spiritualità, nella sobrietà e nella solidarietà, auspico che l’iniziativa programmata coinvolga il maggior numero di persone, associazioni, autorità ai diversi livelli, e comunità cristiane per far crescere l’impegno a operare nel volontariato di ispirazione cristiana e a vivere una rinnovata sensibilità sul creato, come dono di Dio da coltivare e custodire ogni giorno, e sulla giustizia e la pace, come colonne da edificare sulla speranza riposta nel Signore Risorto”, conclude monsignor Crociata.