di Jesús Colina
CITTA' DEL MESSICO, martedì, 20 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Dal VI Incontro Mondiale delle Famiglie, convocato da Benedetto XVI a Città del Messico, è sorto un programma di proposte per riscoprire la bellezza della famiglia, non polemiche sterili, afferma l'ospite dell'evento, il Cardinale Norberto Rivera Carrera.
L'Arcivescovo primate del Messico ha presentato un bilancio delle conclusioni del Congresso Teologico-Pastorale (14-17 gennaio), celebrato al centro Expo Bancomer con la partecipazione di 10.000 persone di 98 Paesi, nella sua assemblea conclusiva, alla presenza del Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato e legato papale per l'evento.
Al Congresso hanno partecipato 30 Cardinali e 200 Vescovi, così come rappresentanti di congregazioni religiose e associazioni di secolari, università e centri di studio.
Nella sua relazione, il Cardinale Rivera Carrera ha constatato che in questi giorni “è rimasto chiaro che non siamo contro nessuno ma solo a favore del diritto che abbiamo di proporre il Vangelo della famiglia e della vita”.
“Spetta a noi tornare a proporre il modello familiare che sappiamo essere il più completo, il più armonioso, il modello che forma la comunità di vita e d'amore che è il matrimonio e che si prolunga nei figli come frutti naturali del primo di tutti i valori”, ha affermato sintetizzando le conclusioni.
“Sappiamo che questo modello non è sempre presente in tutte le comunità umane, e che ci si presenta spesso frantumato nella società, a causa della fragilità umana, ma non possiamo smettere di aspirare e di continuare a costruire questo modello che realizza meravigliosamente la vocazione umana e divina dell'essere umano”, ha riconosciuto.
Nel comunicato conclusivo del Congresso Teologico-Pastorale (http://www.emf2009.com), gli organizzatori espongono conclusioni concrete.
“L'Incontro ha constatato ancora una volta la ricchezza della famiglia come educatrice, formatrice, trasmettitrice della fede, dei valori, delle tradizioni e dell'identità culturale e spirituale, che ha potuto vedersi messa in discussione da una globalizzazione pragmatica”, spiega il documento.
“Di fronte alla crisi economica, la famiglia si conferma anche come asse della solidarietà e del sostegno fraterno a quanti perdono l'impiego o vedono le proprie entrate ridotte”.
I partecipanti hanno inoltre riconosciuto “la donna come centro ricchissimo di valori e di basi solide per la formazione dei figli e della società. Per la Chiesa, la donna occupa un luogo fondamentale che merita il massimo riconoscimento. La sua sensibilità apporta enormi basi alla famiglia, al lavoro, alla società”.
Il comunicato ricorda infine “ai politici che sono impegnati per il bene comune, per la vita e il rispetto della famiglia, la crescita di questa e il suo consolidamento”.