CITTA' DEL VATICANO, lundì, 19 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Quest'anno, il progetto della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, in svolgimento dal 18 al 25 gennaio, è stato elaborato da cristiani che soffrono sulla propria pelle la divisione.
I suoi redattori sentono come se si verificasse oggi il dramma della guerra che ha diviso la Corea (1950-1953) e che, oltre all'enorme numero di morti, ha lasciato 10 milioni di famiglie divise tra le due parti, senza poter comunicare.
Il motto che questi cristiani hanno scelto per proporre motivi di riflessione ai due miliardi di cristiani del pianeta è tratto dal profeta Ezechiele: “Formino una cosa sola nella tua mano”.
Dopo la scelta del tema, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e la Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese hanno accolto il progetto coreano e lo hanno lanciato a tutte le Chiese locali per alimentare la preghiera che si eleva in tutti i luoghi del mondo da parte dei cristiani perché “siano una cosa sola”.
Di fronte alla divisione del loro Paese, i rappresentanti delle Chiese in Corea “hanno cercato l'ispirazione nel profeta Ezechiele, anch'egli vissuto in un Paese tragicamente diviso e che desiderava l'unità per il suo popolo”, spiega la presentazione dei Materiali per la Settimana di Preghiera.
“I cristiani del mondo intero pregheranno per l'unità nel 2009 per formare 'una cosa sola nella tua mano' (cfr. Ez 37,17) – aggiunge il documento –. Ezechiele, il cui nome significa 'Dio lo rende forte', venne chiamato a restituire la speranza al suo popolo nella situazione politica e religiosa disperata seguita alla caduta e all'occupazione di Israele e all'esilio di una gran parte del suo popolo”.
I membri del gruppo locale della Corea hanno affermato che il testo di Ezechiele “presentava sorprendenti analogie con la situazione che conoscono nel loro Paese diviso e con quella dei cristiani non uniti”.
“Le parole di Ezechiele danno loro la speranza che Dio riunirà di nuovo il loro popolo per renderlo una cosa sola, al quale apparterranno, e che li benedirà per renderli un popolo forte. E' nata una nuova e grande speranza: Dio creerà un mondo nuovo”.
Il progetto di base dei testi per la preghiera è stato elaborato da un gruppo di rappresentanti della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Corea (CBCK) e del Consiglio Nazionale delle Chiese in Corea (NCCK).
I materiali per la preghiera servono per denunciare la divisione della penisola coreana, “in cui gli abitanti sono nell'impossibilità di comunicare con i propri genitori, figli, fratelli e sorelle, famiglie e amici che vivono dall'altra parte”.
“Il sistema politico nordcoreano, che proibisce ai propri abitanti di appartenere a una tradizione religiosa di loro scelta, è un regime autoritario che limita la libertà di coscienza”, denunciano i cristiani delle varie confessioni.
“Questi antagonismi, conflitti, violenze e guerre che nascono da ostilità religiose, razziali ed etniche non esistono solo nella Penisola coreana, ma anche in numerose regioni del mondo”, spiegano.
Per questo, concludono, “la situazione di divisione e le sofferenze che vivono i coreani interpellano certamente i cristiani e le società del mondo intero”.
“I cristiani della Corea (cattolici, protestanti e ortodossi) lavorano insieme per il bene comune – per portare una pace autentica alla Penisola coreana – con i loro fratelli di altre religioni (buddismo, confucianesimo e altre religioni tradizionali, incluse il buddismo won e il taoismo chon-Chon Do Gyo)”, conclude il documento.
Il programma redatto dai cristiani coreani offre preghiere per ciascuno dei giorni della settimana in cui rappresentanti cristiani di tutto il mondo si riuniranno per incontri ecumenici.
La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani ha avuto origine da un movimento pentecostale in Scozia legato agli Stati Uniti.
Nel 1820, il reverendo James Haldane Stewart pubblicò i “Consigli per l'unione generale dei cristiani in vista di un'effusione dello Spirito” (“Hins for the outpouring of the Spirit”). Nel 1894, Papa Leone XIII esortava già la pratica dell'Ottavario di preghiera per l'unità nel contesto della Pentecoste.