Il Papa: “l’impegno ecumenico è ancora più urgente oggi”

Nell’inaugurare la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

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di Mirko Testa

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 18 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “L’impegno ecumenico è ancora più urgente oggi”. E’ quanto ha detto questa domenica Benedetto XVI nell’inaugurare la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.  

Il tema biblico di quest’anno esso è stato suggerito da un gruppo ecumenico della Corea ed è tratto dal Libro del profeta Ezechiele: “Che formino una cosa sola nella tua mano (Ez 37,17).

“Nel loro contesto di divisione nazionale – si legge sul sito del Consiglio Ecumenico delle Chiese –, le Chiese coreane hanno trovato ispirazione nel profeta Ezechiele, il quale è vissuto anche lui in un paese tragicamente diviso e desiderava l’unità per il suo popolo”.

 Questa domenica il Papa ha da subito sottolineato che l’ecumenismo oggi riveste un significato ancora più particolare perché è chiamato a “dare alla nostra società, segnata da tragici conflitti e da laceranti divisioni, un segno e un impulso verso la riconciliazione e la pace”.

“Mi rivolgo particolarmente ai cattolici sparsi nel mondo affinché, uniti nella preghiera, non si stanchino di operare per superare gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra tutti i discepoli di Cristo”, ha aggiunto.

“ Accogliamo anche noi questo invito e preghiamo con maggiore intensità perché i cristiani camminino in modo risoluto verso la piena comunione tra loro”, ha poi incoraggiato.

Benedetto XVI concluderà questa Settimana di Preghiera nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura con la celebrazione dei  Vespri, il 25 gennaio prossimo.

Le lontane origini della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani risalgono alla metà del XIX secolo e derivano da specifiche iniziative di alcuni movimenti e circoli ecclesiali in ambito anglicano e protestante.

Fu padre Paul Wattson, un sacerdote anglicano, co-fondatore della Society of Atonement, a introdurre un Ottavario per l’unità dei cristiani che fu celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio del 1908.

Per padre Wattson l’unità significava un “ritorno” alla Chiesa cattolica romana, da qui la scelta delle date simboliche del 18 gennaio, giorno in cui si celebrava allora la festa della Cattedra di Pietro, e del 25 gennaio, festa della Conversione di Paolo.

Dopo che, nel 1909, la Society of Atonement venne ufficialmente incorporata nella Chiesa cattolica, Papa Pio X approvò l’Ottavario per l’unità ed incoraggiò l’idea di pregare affinché tutti i cristiani si riunissero con la Chiesa cattolica, secondo il disegno di Dio.

Nel 1936, un pioniere dell’ecumenismo, l’Abbé Paul Couturier di Lione (Francia), avanzò una diversa interpretazione dell’Ottavario per l’unità, constatando come l’idea del “ritorno” costituisse una difficoltà dal punto di vista teologico che impediva a molti cristiani di unirsi alla preghiera con i cattolici.

L’Abbé Couturier diede pertanto inizio alla “Settimana di Preghiera Universale per l’Unità dei Cristiani”, mantenendo le stesse date del 18 e del 25 gennaio ma esortando a pregare per l’unità della Chiesa “secondo la volontà di Cristo”.

Da allora questa iniziativa si celebra a gennaio per i Paesi che si trovano nell’emisfero nord, mentre per i Paesi dell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio tra l’Ascensione e la Pentecoste.

Fu in seguito al Concilio Vaticano II (1962-1965), annunciato da Giovanni XXIII proprio a conclusione della Settimana di Preghiera nel 1959, che si ebbe l’ingresso ufficiale della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico, e l’avvio della collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese  – l’organo che riunisce 348 Chiese in tutto il mondo in rappresentanza di più di 560 milioni di cristiani, e a cui la Chiesa Cattolica collabora senza essere membro – e l’allora Segretariato per l’Unità dei Cristiani.

Nel 1968, i testi della Settimana di Preghiera vennero preparati congiuntamente, ma la loro pubblicazione avveniva separatamente, a Ginevra e a Roma. Solo nel 2004 la Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani pubblicarono insieme i sussidi per la Settimana di Preghiera.

Dal 1973 ogni anno un gruppo ecumenico, da diverse parti del mondo, viene invitato a preparare la prima bozza del materiale della Settimana, che viene poi rivisto dal gruppo preparatorio internazionale nominato dalla Commissione “Fede e Costituzione” e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

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ZENIT Staff

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