CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 18 gennaio 2009 (ZENIT.org).- “Il Signore ti doni ancora anni buoni in cui tu possa vivere la gioia di Dio e la gioia della musica”: è l’augurio che Benedetto XVI ha rivolto, sabato sera, al fratello Georg al termine di un Concerto nella Cappella Sistina in occasione del suo 85.mo genetliaco.
L’evento in onore di mons. Georg Ratzinger, Maestro di Cappella emerito del Duomo di Ratisbona, è stato celebrato con un’esecuzione della Messa in do minore di Mozart da parte del Coro dei “Regensburger Domspatzen”.
L’indirizzo d’omaggio al Pontefice – secondo il resoconto fornito dalla “Radio Vaticana” – è stato rivolto da mons. Gerhard Ludwig Müller, Vescovo di Regensburg.
Al termine del concerto, Benedetto XVI è tornato con la mente al lontano 1941 quando su iniziativa del fratello si recarono assieme al Festival di Salisburgo: “Potemmo allora assistere ad alcuni splendidi concerti e, tra questi, nella Basilica abbaziale di San Pietro, all’esecuzione della Messa in do minore. Fu un momento indimenticabile, il vertice spirituale, direi, di quella nostra gita culturale”.
Allora, ha ricordato a braccio il Papa, “ho capito che avevamo vissuto qualcosa di diverso da un semplice concerto: quello era stata musica in preghiera”.
In quella Messa di Mozart, ha detto ancora, “avevamo potuto sfiorare qualcosa della magnificenza e della bellezza di Dio stesso”.
Benedetto XVI ha quindi ricordato le difficoltà degli anni giovanili del fratello: “Quando sei nato – ha rammentato – l’inflazione era appena finita e la gente, anche i nostri genitori, avevano perso tutti i loro risparmi. Poi è venuta la crisi economica mondiale, la dittatura nazista, la guerra, la prigionia”.
Dopo il conflitto, ha ricordato il Papa, “con nuova speranza e gioia, in una Germania distrutta e dissanguata, abbiamo iniziato la nostra strada”.
Nato a Marktl am Inn il 15 gennaio del 1924, George Ratzinger ha cominciato a suonare l’organo nella sua parrocchia all’età di 11 anni.
Nel 1946, insieme al fratello Jospeh è entrato al seminario di Traunstein, e nel 1964 è stato nominato Direttore del famoso coro della Cattedrale di Ratisbona, che vanta mille anni di storia alle spalle, divenendo oggi un’istituzione educativa di grande prestigio.
Come Direttore del coro di voci bianchi e del coro di voci maschili di questa cattedrale, il maestro Ratzinger ha diretto centinaia di concerti in tutto il mondo, partecipando a festival corali internazionali di musica sacra negli Stati Uniti, in Scandinavia, Canada, Taiwan, Giappone, Irlanda, Polonia, Ungheria, Italia e Vaticano.
Benedetto XVI ha quindi sottolineato la duplice vocazione del fratello Georg alla musica e al sacerdozio, “una che abbracciava l’altra”, ed ha messo l’accento sull’esperienza con i “Regensburger Domspatzen”.
Un incarico, ha rilevato, in cui mons. Ratzinger ha potuto “servire sacerdotalmente la musica e trasmettere al mondo e all’umanità la gioia per l’esistenza di Dio tramite la bellezza della musica e del canto”.
Quel coro, ha ribadito, “portava nel mondo la gioia e la bellezza di Dio”.
Il Santo Padre ha quindi augurato al fratello di poter ancora godere della gioia di Dio e della musica, auspicando “che la splendida musica ascoltata, nel contesto unico della Cappella Sistina, contribuisca ad approfondire il nostro rapporto con Dio; serva a ravvivare nel nostro cuore la gioia che scaturisce dalla fede, perché ciascuno se ne faccia convinto testimone nel proprio quotidiano ambiente di vita”.
A margine del concerto, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha consegnato a mons. Georg Ratzinger, l’onorificenza della Gran Croce della Repubblica italiana.