ROMA, domenica, 11 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Un gruppo di Vescovi europei e nordamericani è in visita dal 9 al 15 gennaio in Terra Santa per l’incontro annuale del Coordinamento delle Conferenze Episcopali a Sostegno della Chiesa in Terra Santa, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di chiedere la fine di ogni violenza perché la regione possa pensare serenamente al proprio futuro.
Il Coordinamento è stato istituito a Gerusalemme nell’ottobre 1998 su richiesta della Santa Sede ed è organizzato dalla Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles. Si incontra ogni anno a gennaio in Terra Santa per agire in solidarietà con i cristiani della zona e condividere la vita pastorale della Chiesa locale, che sperimenta un’intensa pressione a livello politico e socio-economico.
Quest’anno partecipano al viaggio Vescovi di Canada, Inghilterra e Galles, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svizzera e Stati Uniti. Sono rappresentanti anche il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), la Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea (COMECE), Caritas Internationalis, Catholic Relief Services, Pax Christi International, i Cavalieri del Santo Sepolcro, le Pontificie Opere Missionarie, la “Radio Vaticana” e la Fondazione Ecumenica Cristiana per la Terra Santa.
Tutti i partecipanti si uniscono in preghiera con i cristiani locali. Molti si coinvolgono personalmente in progetti particolari per offrire un aiuto pratico e tutti si impegnano a incoraggiare i cristiani degli altri luoghi del pianeta a recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa.
Tra i progetti del Coordinamento per quest’anno figurano l’incontro con gli studenti dell’Università di Betlemme e con i seminaristi del seminario di Beit Jala, la Messa nelle parrocchie e gli incontri con i fedeli della West Bank, le visite al Nunzio e al Patriarca latino, l’incontro con funzionari israeliani e palestinesi, incontri ecumenici.
Il gruppo di quest’anno è presieduto dall’Arcivescovo di Liverpool, Patrick Kelly, vicepresidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles.
“Chiunque incontro in questo momento parla con enorme tristezza della sofferenza e della distruzione che hanno luogo a Gaza e della paura del popolo di Israele a causa degli attacchi missilistici”, ha affermato in una dichiarazione inviata a ZENIT.
“Il conflitto ha radici profonde, ma ora la priorità deve essere la fine immediata di ogni violenza. La violenza è male, soprattutto quando blocca gli aiuti umanitari disperatamente necessari”.
“Visto che le radici sono così profonde e complesse, questo scoppio di violenza richiede una leadership saggia e coraggiosa per tutti coloro per i quali la Terra Santa è casa, di modo che ogni violenza sia relegata al passato e sia assicurata la pace alle generazioni future”, ha dichiarato.
Circa la comunità cattolica locale, il presule ha affermato che “la gente, le suore e il parroco, fr. Manuel, hanno bisogno delle nostre preghiere mentre lottano per testimoniare il Vangelo della Pace”.
Il viaggio dei Vescovi europei e nordamericani, ha proseguito, “è uno dei modi in cui cerchiamo di essere vicini ai cristiani che vivono in Israele, nella West Bank e a Gaza”.
L’obiettivo del Coordinamento della Terra Santa “è sempre stato quello di accompagnare le Chiese locali nella loro fedeltà ai due compiti dati da Dio: non tacere mai di fronte all’ingiustizia o alla violenza e proclamare sempre e vivere la riconciliazione compiuta da Dio sulla collina del Calvario”.
“La situazione a Gaza rende questa visita di solidarietà, soprattutto nella preghiera, da parte dei Vescovi nordamericani ed europei una chiara chiamata dello Spirito Santo all’inizio del 2009”, ha concluso.