Riprende la lettura pubblica delle opere di Origene

XIII ciclo da lunedì 12 gennaio

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ROMA, domenica, 11 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Inizierà questo lunedì, 12 gennaio, il XIII ciclo di letture delle opere di Origene, teologo e scrittore nato in una famiglia cristiana di lingua greca di Alessandria d’Egitto e vissuto tra il II e il III secolo d.C.

L’iniziativa, spiega un comunicato inviato a ZENIT, si svolgerà sotto il patrocinio dell’Università Pontificia Salesiana e dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria di Roma e sarà dedicata quest’anno – in occasione dell’Anno Paolino – al Commento dell’Alessandrino alla Lettera di Paolo ai Romani.

La novità principale del XIII ciclo di letture origeniane è che sarà “itinerante”, perché verrà svolto in varie sedi accademiche romane: all’Università La Sapienza (12 gennaio, con Gaetano Lettieri), all’Università Salesiana (9 febbraio, con Antonio Castellano), all’Università Roma Tre (9 marzo, con Carla Noce) e all’Angelicum (20 aprile, con Rosario Scognamiglio).

Il ciclo si concluderà all’Augustinianum l’11 maggio, con la lettura di Francesca Cocchini, coordinatrice dell’iniziativa insieme a Enrico dal Covolo e Mario Maritano.

Come di consueto, ogni incontro occupa circa un’ora e mezza, dalle 17.00 alle 18.30. Il testo origeniano viene sistematicamente letto e commentato, offrendo poi la possibilità di “un sobrio dibattito”.

Tra i testi della Bibbia, la Lettera ai Romani è l’unico di quelli commentati da Origene di cui si possiede l’interpretazione completa, anche se nella traduzione latina di Rufino e in forma abbreviata, perché Rufino lamenta di non aver trovato tutti i quindici volumi del Commento origeniano e di avere dovuto ridurre l’opera a dieci libri.

Anche in questo modo, comunque, il Commento della Lettera ai Romani rappresenta una delle punte più eloquenti dell’esegesi di Origene, che attribuiva alle lettere paoline l’autorità propria dei Vangeli e le definiva una raccolta di “libri di architettura”, in cui l’Apostolo, da “abile architetto”, indica come si debba edificare la Chiesa di Cristo.

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ZENIT Staff

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