Vescovi sudafricani: “i discorsi di odio spezzano la democrazia”

Chiedono ai fedeli di “votare responsabilmente” nelle prossime elezioni

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JOHANNESBURG, venerdì, 9 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Per un cristiano, partecipare alle elezioni è un dovere serio e un’espressione dell’amore e della preoccupazione per il proprio Paese e per il bene comune. In vista delle prossime elezioni politiche in Sudafrica, i Vescovi si rivolgono ai fedeli in una lettera che viene letta in questi giorni in tutte le parrocchie del Paese.

Il testo, del 20 novembre scorso, è firmato dall’Arcivescovo di Johannesburg e presidente della Conferenza Episcopale del Sudafrica, monsignor Buti J. Tlhagale, e in esso si chiede ai cattolici di votare “responsabilmente” nelle prossime consultazioni.

Nelle elezioni, per la prima volta dalla fine dell’apartheid, l’African National Congress, il partito di Nelson Mandela che governa dal 1994 e che ultimamente è stato coinvolto in vari scandali, potrebbe perdere la maggioranza di cui gode attualmente.

In questo momento particolare, i presuli difendono il sistema democratico, che deve basarsi “sul tollerare i punti di vista diversi degli altri”. “Non rispettare questi punti di vista e il diritto altrui di sostenere il partito che sceglie è antidemocratico e anticristiano”, afferma la lettera.

Non è neanche cristiano, prosegue il testo, “scegliere di essere ignorante e votare per pregiudizi”. “Ricordate che il vostro voto esprime la vostra opinione su ciò che sarà meglio per molta gente, soprattutto per i poveri, gli emarginati e quanti non hanno voce nella società”.

“Nessuno può dirvi che partito dovete votare”, avvertono i presuli, aggiungendo che “votare un partito perché in passato lo hanno votato vostro padre o vostra nonna non dà vita alla democrazia”.

La lettera dei Vescovi mette anche in guardia contro i “discorsi politici motivati da odio, intimidazioni, violenze e rotture”, che “uccidono la democrazia”.

I presuli chiedono ai cristiani di “preparare bene” il loro voto e di “essere consapevoli di ciò che fanno”. Questa preparazione implica “il fatto di conoscere per quanto possibile le politiche dei vari partiti e di chiedersi se queste o quelle saranno buone per il bene comune”.

“Il vostro voto e lo sforzo che compite preparandovi a votare costituiscono la vostra responsabilità e il vostro contributo personale alla vita democratica del Paese”, aggiungono.

La lettera chiede infine ai cattolici di essere “strumenti di pace” e di “pregare per questa”. “Ricordate come la Preghiera per la Pace di San Francesco d’Assisi, recitata tutti i giorni da molte persone e comunità, ha aiutato la nostra lotta per la democrazia”, conclude il testo.

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ZENIT Staff

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