La Diocesi di Città di Castello porta Gesù in discoteca

Intervista al Vescovo Domenico Cancian

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di Antonio Gaspari

CITTA’ DI CASTELLO, venerdì, 9 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Il Servizio diocesano di pastorale giovanile di Città di Castello ha invitato i giovani della Diocesi a un momento di riflessione sulla fede che si svolgerà nel pomeriggio di sabato 10 gennaio presso la discoteca “Formula” di Città di Castello, una delle più grandi dell’Italia centrale.

L’idea che ha mosso la Pastorale giovanile è stata la possibilità di offrire ai giovani che frequentano la discoteca una risposta al loro desiderio di felicità.

Anche i “giovani della notte”, infatti, si pongono la domanda sul senso della vita, ma spesso ciò avviene implicitamente e andando a cercare risposte là dove non ve ne sono.

Con questa iniziativa, la Pastorale giovanile di Città di Castello intende fare emergere in loro questa domanda, indicando in Gesù il solo che può offrire risposte autentiche.

Intervistata da ZENIT il Vescovo titolare, mons. Domenico Cancian, spiega le motivazioni e le finalità della proposta.

Perché questa iniziativa?

Monsignor Cancian: Siamo certi che il Signore desidera farsi presente ai giovani nei luoghi in cui loro amano ritrovarsi. Dove un giovane ventenne oggi versa la gioia? Spesso compie questa faticosa ricerca di notte ed in discoteca. Come allora intercettare questa loro domanda molto spesso confusa e male interpretata?

Non abbiamo lo scopo di fare un evento sensazionale o propagandistico. Ci spinge il sogno di aiutare i nostri giovani a non aver timore di testimoniare la fede attraverso un modo diverso di vivere la notte.

Quali ragioni vi spingono a sensibilizzare il mondo giovanile?

Monsignor Cancian: Il mondo contemporaneo così ricco di luoghi di formazione e di divertimento, non è sufficiente ad alimentare quel bisogno di significato che tutti i giovani cercano. Il grido di dolore di molte famiglie che si sentono sole nella loro missione educativa ci convince sempre di più del bisogno dell’Amore di Dio da parte dei nostri amati figli.

L’apostolo Giovanni dice: “voi giovani avete vinto il maligno, avete conosciuto il Padre, siete forti e la Parola di Dio rimane in voi” (cfr. 1 Gv 2,12-14). Siamo convinti che questo messaggio vale anche per i nostri giovani, sui quali possiamo scommettere un futuro migliore.

In che modo si svolge la manifestazione?

Monsignor Cancian: Alle ore 15.00 ci sarà il ritrovo presso il Formula Disco. Seguiranno la preghiera di inizio e poi la mia introduzione della giornata. Alle ore 15.30 ci sarà invece la catechesi di mons. Domenico Sigalini, Vescovo della diocesi di Palestrina. Alle ore 16.30 è prevista la divisione in gruppi per annunciare l’evento della serata presso il Formula Disco. I ragazzi si dirigeranno nei punti di maggior affluenza (Piazza Matteotti in Città di Castello, centro storico di Sansepolcro e altre località minori dell’Alta Valle del Tevere) e lì in modo gioioso e simpatico susciteranno l’interesse a partecipare. Alle ore 19.30 ci sarà il ritrovo per i Vespri, cui farà seguito la cena alle ore 22.00. Successivamente, ci saranno il Live Worship con la band One Way e l’annuncio di mons. Domenico Sigalini. La conclusione è prevista per le ore 24.00.

Cosa si intende per live worship?

Monsignor Cancian: Questo momento a cui abbiamo invitato tutti i giovani che siamo riusciti a contattare, è a tutti gli effetti una preghiera. Le canzoni di musica rock che si eseguono, hanno testi esplicitamente cristiani. Desideriamo con questo far vivere un momento capace di interrogare il giovane che anche occasionalmente vi partecipa.

Come restare indifferenti nel vedere 60 ragazzi che con competenza musicale e con i tuoi stessi gusti cantano canzoni cristiane con la gioia di aver trovato in Gesù il significato vero della vita?

Quali sono le aspettative e quante persone pensate che aderiranno?

Monsignor Cancian: Siamo convinti che verranno tutti quelli che il Signore chiama: Lui conosce il cuore di tutti e sa, per ognuno, se è opportuno che venga. Detto questo possiamo prevedere qualche centinaio di persone.

Si tratta di una iniziativa estemporanea o fa parte di un progetto strategico complessivo?

Monsignor Cancian: Un evento simile non si può organizzare senza una lunga preparazione, non perché è troppo il lavoro tecnico, ma perché richiede ragazzi che oltre alle competenze tecniche abbiano le giuste motivazioni sviluppate in anni di formazione nelle proprie parrocchie e nei momenti diocesani.

A ragion del vero dobbiamo anche ringraziare tutta la Chiesa italiana che con le sue sollecitazioni e proposte ci ha aiutato a crescere. Un’esperienza che noi di Città di Castello abbiamo è che i percorsi di formazione più belli e che godono di una certa continuità sono nati dai giovani stessi. Anche per questa iniziativa dobbiamo dar atto alla loro fantasia e all’ infinito lavoro che vi hanno speso.

E dal giorno dopo?

Monsignor Cancian: I giovani che già sono impegnati nelle varie attività diocesane e parrocchiali inviteranno i partecipanti ad inserirsi nelle molteplici iniziative esistenti, attenti a proporre a ciascuno il cammino più idoneo. Crediamo che questo sia più incisivo attraverso le relazioni interpersonali. Il pomeriggio infatti servirà anche per motivare i giovani cristiani a essere accoglienti con quanti parteciperanno al live worship.

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ZENIT Staff

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