Emergenza educativa della famiglia, al centro dell'Incontro in Messico

Il Cardinale Ennio Antonelli sull’Incontro Mondiale delle Famiglie

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di Carmen Elena Villa

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 9 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Il compito principale della famiglia è quello di essere “formatrice di valori umani e cristiani”, ha affermato questo venerdì mattina nel corso di una conferenza stampa nella Santa Sede il Cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia.

In occasione della presentazione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà a Città del Messico dal 13 al 18 gennaio, il porporato ha esposto il problema principale che affligge le relazioni familiari oggi, ovvero la “mancanza di valori condivisi, di certezza educativa”, osservando che per questo spesso “i ragazzi sono disorientati e i genitori sono demotivati”.

Il Cardinale si è anche riferito alla necessità di educare i figli nella fede, un elemento essenziale nelle famiglie e che “non è qualcosa che si eroda automaticamente”.

“Ogni generazione – ha aggiunto – deve appropriarsi, fare la sua scelta, ma ha bisogno di ricevere la proposta con la testimonianza e con l’esperienza concreta”.

La famiglia, ha proseguito riferendosi all’Enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, deve essere quindi uno spazio per coltivare “la virtù e l’esperienza di essere amati”, così come il “senso della solidarietà, della dignità della persona, della lealtà, della cooperazione, dell’autorità stessa attraverso l’esperienza dei genitori”.

Per questo, la famiglia deve diventare un “laboratorio di convivenza civile”.

Il porporato ha affermato che durante l’Incontro si vuole “far rendere consapevoli le famiglie di essere soggetto, vivo e operante, nella Chiesa e nella società civile”, e sottolineare la loro opera come “soggetti attivi della Chiesa e dell’evangelizzazione”.

Allo stesso modo, si è riferito alle famiglie numerose, a volte discriminate: “Non è giusto che la società non riconosca il lavoro della madre né le famiglie numerose solo perché non hanno vantaggi economici, specialmente in questi momenti di crisi educativa”, ha denunciato.

Il Cardinale ha concluso il suo intervento sostenendo che è importante, all’interno delle famiglie, “considerare l’altro come un bene in sé, servirlo generosamente”, e ha constatato che questo atteggiamento all’interno delle famiglie “fa bene alla coppia, al rapporto genitori–figli”.

Questo amore “chiede il contraccambio” perché “ha bisogno della reciprocità”. Solo in questo modo, ha indicato, “le persone si realizzano pienamente”.

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ZENIT Staff

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