di Angela Maria Cosentino*

ROMA, domenica, 21 dicembre 2008 (ZENIT.org).- La presentazione della nuova Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, "Dignitas personae", il 12 dicembre 2008, due giorni dopo la celebrazione dei sessant'anni della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, rappresenta una felice vicinanza.

Le nuove tecnologie biomediche, infatti, possono portare a incoraggianti prospettive terapeutiche o a ulteriori violazioni dell'essere umano.

Giovanni Paolo II affermava che la Chiesa un secolo fa difendeva gli operai oppressi nei loro diritti e oggi difende la categoria dei "concepiti", oppressi nel fondamentale diritto alla vita (n. 37), a conferma che "tra la Dichiarazione e il Magistero sociale dei Papi in tema di diritti umani esiste una sorta di affinità ispirativa" [1].

Ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona e il diritto alla vita: affermazione riconoscibile come vera e conforme alla legge morale naturale dalla stessa ragione, a partire da solide conoscenze scientifiche (n. 5). Si deve escludere, perciò, l'introduzione di criteri di discriminazione, quanto alla dignità, in base allo sviluppo biologico, psichico, culturale o allo stato di salute (n. 8).

I temi del nuovo Documento, che coinvolgono non solo l'ambiente sanitario ma anche i media, l'opinione pubblica e a volte il legislatore, erano stati affrontati in encicliche e pronunciamenti precedenti. Ma, aggiornarli e riunirli in un'unica Istruzione ha rappresentato uno sforzo notevole e apprezzabile che aiuta a cogliere la molteplicità dei rischi provenienti dalla logica dell'individualismo e della forte pressione economica, come pure a fronteggiarli meglio.

Una ricerca biomedica che promuove la prevenzione, la diagnosi e la terapia dell'infertilità, l'educazione ai metodi naturali per la fertilità e l'infertilità e per una fecondità oltre la fertilità biologica, la ricerca sulle cellule staminali adulte...rappresenta un grande Sì all'amore e alla vita che rischiara i No pronunciati da una lungimirante Chiesa Madre e Maestra. "Dignitas personae" è un documento attuale e un richiamo opportuno proprio quando in Italia si vorrebbe introdurre la pillola abortiva RU 486 che comporta tra l'altro, oltre alla morte dell'embrione, un maggior rischio di morte per la donna e un aumento di complicanze postoperatorie rispetto all'aborto chirurgico.

L'Istruzione si rivolge a tutti coloro che cercano la verità (n. 3) attingendo alla luce sia della ragione sia della fede per contribuire ad elaborare una visione integrale dell'uomo e della sua vocazione. Richiama tutti gli interessati alla responsabilità etica e sociale del loro operato e invita tutti gli uomini di buona volontà desiderosi di raggiungere la verità ad affrontare, per il bene comune, la questione antropologica di sfondo alla ricerca biomedica.

I richiami dell'Istruzione, accompagnati da un'educazione e da una pastorale della vita, possono contribuire a promuovere la formazione della coscienza capace di aprirsi alla trascendenza. A cui il Natale, in questi giorni, richiama.

[1] Intervento del Card. Renato Martino, " I diritti dell'uomo : Le sfide della cultura contemporanea", Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, 11 dicembre 2008.

* Docente incaricata di Morali speciali - Questioni attuali di Bioetica all'Angelicum