“Attraverso Gesù Cristo tutti possono sperare in un mondo migliore”

Messaggio di Natale dei Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme

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GERUSALEMME, venerdì, 19 dicembre 2008 (ZENIT.org).- “Attraverso Gesù Cristo tutti noi abbiamo la speranza di un mondo migliore”, affermano i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme nel loro Messaggio di Natale 2008.

“Mentre ci prepariamo a celebrare il Natale, sembrano esserci sempre più oscurità, conflitto e disperazione nel mondo intorno a noi”, riconoscono.

“Per noi cristiani, questo significa che dobbiamo pensare sempre più attentamente e profondamente a Gesù – il bambino nato nella stalla di Betlemme”.

“Dobbiamo mostrare al mondo intorno a noi che Gesù è la luce nel buio che non si spegne mai, una fiamma ardente che elimina il terrore della notte, una luce su cui dovremmo fissare il nostro sguardo anche quando le nuvole sembrano avvolgerci”, osservano.

“Come il bambino nella stalla è il punto fondamentale delle nostre celebrazioni natalizie, dobbiamo affermare e testimoniare il fatto che Gesù è la luce che brilla in ogni momento nella nostra vita personale e corporativa”.

Secondo i Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme, “dobbiamo sempre chiederci ‘Cosa farebbe Gesù, cosa direbbe Gesù’”; “i nostri pensieri e le nostre idee delle Sue azioni e delle Sue parole devono essere tradotti nella vita quotidiana della nostra comunità – soprattutto in Terra Santa”.

Allo stesso modo, aggiungono, bisogna “convincere i leader politici del mondo che sulla terra ci sarà la vera pace solo quando perseguiremo la volontà di Dio per il suo popolo”.

Secondo i leader religiosi, ciò implica il fatto di stare accanto “a tutti coloro che soffrono intorno a noi – gli affamati, i senzatetto, i disoccupati e i derelitti, perché Gesù ci dice che quanto aiutiamo gli altri stiamo aiutando Lui”.

Stare vicini al prossimo richiede azione, sottolineano. “C’è bisogno che la luce di Cristo brilli su questa Terra per permetterci di lavorare in modo più realistico per una soluzione di due Stati che porrebbe fine al fardello di restrizioni che derivano dall’occupazione”.

“Per questo, preghiamo per il Presidente eletto degli Stati Uniti che lui e gli altri leader mondiali possano vedere l’urgente bisogno della pace in Medio Oriente”.

“Non dobbiamo mai dimenticare, inoltre, il nostro dovere di indicare ai nostri bambini e ai nostri giovani la luce di Cristo, assicurando loro che attraverso Gesù Cristo tutti noi abbiamo la speranza di un mondo migliore”, proseguono.

“Siamo consapevoli di tutta la sofferenza che c’è nel mondo, ma per tutti crediamo che l’unico modo per andare avanti sia vedere persone e situazioni ‘nella luce di Cristo’”, spiegano i leader.

“Camminate nella luce e la luce illuminerà la vostra strada, camminate nella verità e la verità vi farà liberi, camminate sulla via della pace e avrete, attraverso Cristo, la pace che promuove la comprensione”, conclude il Messaggio.

Firmano il testo i Patriarchi Fouad Twal (Chiesa cattolica romana), Theophilos III (Chiesa greco-ortodossa) e Torkom Manooghian (Chiesa ortodossa armena), p. Pierbattista Pizzaballa (Custode di Terra Santa), gli Arcivescovi Anba Abraham (Chiesa ortodossa copta), Swerios Malki Murad (Chiesa ortodossa siriaca), Abouna Mathias (Chiesa ortodossa etiope), Paul Sayyah (Chiesa maronita)e Youssef Jules Zreyi (Chiesa greco-melchita), i reverendi Suhiel Dawani (Chiesa anglicana), Mounib Younan (Chiesa luterana) e Pierre Malki (Chiesa cattolica siriaca), fr. Rafael Minassian (Chiesa armena cattolica).

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ZENIT Staff

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