ACS aiuta i cristiani iracheni a vivere il Natale

Distribuisce pacchi di viveri a più di 750 famiglie

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BAGHDAD, venerdì, 19 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Per aiutare i cristiani iracheni a vivere il Natale, l’associazione caritativa Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) sta consegnando di pacchi di viveri a più di 750 famiglie fuggite dalle persecuzioni.

I pacchi sono stati distribuiti nei villaggi del nord del Paese, dove migliaia di cristiani hanno trovato rifugio in sistemazioni temporanee dopo le campagne di violenza e intimidazione a Baghdad e a Mosul.

Hanno distribuito gli aiuti nelle ultime settimane le Figlie di Maria Immacolata (suore caldee) di base nella città curda di Zakho, che hanno effettuato le consegne di casa in casa.

“Le suore mi hanno detto quanto le persone fossero grate di ricevere i pacchi – ha detto fr. Bashar Warda, coordinatore del progetto, come spiega un comunicato inviato da ACS a ZENIT –. Molte di loro stanno veramente lottando perché si sono lasciate dietro tutto ciò che avevano per venire nel nord del Paese”.

I pacchi, che includono riso, zucchero, olio, salsa di pomodoro, carne in scatola, latte in polvere e formaggio, sono stati distribuiti alle comunità intorno a Zakho e Mosul.

“La gente è stanca di dover fare la fila per gli alimenti di base ed è molto contenta della qualità di ciò che viene consegnato dalle suore”, ha aggiunto fr. Warda, rettore del Seminario di St Peter, ora ad Ankawa, sobborgo della capitale curda Erbil.

Ulteriori aiuti sono andati a famiglie povere di Baghdad.

Il sostegno di ACS si è concentrato anche su Mosul in seguito al ritorno della maggior parte delle 15.000 persone che avevano abbandonato la città nei mesi scorsi in seguito a un’ondata di violenze e intimidazioni.

Fr. Warda ha affermato che ora le condizioni di sicurezza sono molto migliorate, dando speranza ai cristiani di Mosul. A rimanere in città, del resto, erano stati i più poveri, che avevano un disperato bisogno di aiuto.

Il Natale nella regione, ha confessato il religioso, sarà in sordina, soprattutto a Mosul, dove per il quarto anno di seguito la Messa di mezzanotte è stata cancellata.

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ZENIT Staff

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