La corsa agli armamenti ostacola lo sviluppo, denuncia il Papa

Nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 11 dicembre 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha espresso la sua preoccupazione per il freno che la corsa agli armamenti sta imponendo allo sviluppo nel Messaggio che ha scritto in occasione della Giornata Mondiale della Pace, il 1° gennaio 2009. 

“Suscita preoccupazione l’attuale livello globale di spesa militare”, denuncia nel testo.

Approfondendo il rapporto tra disarmo e sviluppo, il Pontefice ha sottolineato che “le ingenti risorse materiali e umane impiegate per le spese militari e per gli armamenti vengono di fatto distolte dai progetti di sviluppo dei popoli, specialmente di quelli più poveri e bisognosi di aiuto”.

Questo fenomeno, spiega, “va contro quanto afferma la stessa Carta delle Nazioni Unite, che impegna la comunità internazionale, e gli Stati in particolare, a ‘promuovere lo stabilimento ed il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale col minimo dispendio delle risorse umane ed economiche mondiali per gli armamenti’ (art. 26)”.

“Un eccessivo accrescimento della spesa militare rischia di accelerare una corsa agli armamenti che provoca sacche di sottosviluppo e di disperazione, trasformandosi così paradossalmente in fattore di instabilità, di tensione e di conflitti”, aggiunge il Messaggio papale.

Citando la famosa frase di Paolo VI “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”, il Vescovo di Roma invita gli Stati “ad una seria riflessione sulle più profonde ragioni dei conflitti, spesso accesi dall’ingiustizia, e a provvedervi con una coraggiosa autocritica”.

“Se si giungerà ad un miglioramento dei rapporti, ciò dovrebbe consentire una riduzione delle spese per gli armamenti”, constata.

In questo modo, “le risorse risparmiate potranno essere destinate a progetti di sviluppo delle persone e dei popoli più poveri e bisognosi: l’impegno profuso in tal senso è un impegno per la pace all’interno della famiglia umana”.

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ZENIT Staff

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