CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 29 settembre 2008 (ZENIT.org).- “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”. E’ questo il tema scelto da Benedetto XVI per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2009.
“Più che un semplice tema mi pare che il Papa ci ponga di fronte a un vero e proprio programma di lavoro”, ha spiegato l’Arcivescovo Caludio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
Il tema è stato annunciato dal Dicastero vaticano lunedì, 29 settembre, festa degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele. Il messaggio che scriverà il Papa sull’argomento per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dovrebbe essere reso pubblico il 24 gennaio, giorno dedicato alla memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.
Il tema scelto dal Papa, a parere di monsignor Celli, è “un compendio degli impegni e delle responsabilità che la comunicazione e gli uomini della comunicazione sono chiamati ad assumersi in prima persona in un tempo così fortemente segnato dallo sviluppo delle nuove tecnologie che, di fatto, creano un nuovo ambiente, una nuova cultura”.
“In un certo senso – continua il Presidente del Dicastero vaticano – si potrebbe dire che il Papa chiede oggi agli operatori della comunicazione quanto ha chiesto durante l’incontro con il mondo della cultura a Parigi quello, cioè, di assumere un atteggiamento veramente filosofico: guardare oltre le cose penultime e mettersi in ricerca di quelle ultime, vere”.
“Appare evidente un senso di fiducia del Papa nei confronti delle possibilità dei media”, aggiunge monsignor Celli, il quale è convinto che “i media possano dare un grande aiuto nel favorire un clima di dialogo e di fiducia”.
“Porre l’accento sul fatto che ai nuovi mezzi devono corrispondere nuove relazioni, significa toccare nel profondo il rapporto sul quale la comunicazione vive e si sviluppa; l’aggiornamento degli strumenti non segna semplicemente un passo avanti in un senso tecnico, ma crea sempre nuove condizioni e possibilità perché l’uomo utilizzi e investa queste risorse per il bene comune e le ponga alla base di una crescita culturale ampia e diffusa”.
Monsignor Celli aggiunge che “se consideriamo che chi opera nei media è anzitutto un operatore culturale, non può non tornare alla mente quanto il Papa ha detto concludendo il suo discorso a Parigi agli intelettuali: ‘Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi'”.
Per rispondere all’invito del Papa, monsignor Celli ha poi annunciato: “A marzo del prossimo anno, abbiamo in programma di incontrare i Vescovi responsabili della comunicazione in un seminario di studi organizzato in collaborazione con i docenti universitari esperti di media e di comunicazione per giungere alla formulazione di una più precisa e moderna pastorale dei mezzi di comunicazione sociale”.
La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica celebrazione a livello globale voluta dal Concilio Vaticano II (Inter mirifica, 1963), viene celebrata in quasi tutti i Paesi, per decisione dei Vescovi del mondo, la domenica che precede la Pentecoste.