di Miriam Díez i Bosch
ROMA, lunedì, 29 settembre 2008 (ZENIT.org).- In occasione del Sinodo dei Vescovi, la maggiore entità biblica degli Stati Uniti offrirà a Roma una Bibbia multilingue a Benedetto XVI e a tutti i membri del Sinodo, dedicato alla Parola di Dio e che si celebrerà a ottobre nella Città Eterna.
La “Bibbia Poliglotta” è stata illustrata da Cláudio Pastro, artista brasiliano di arte sacra, e verrà consegnato al Papa il 7 ottobre in un’edizione personale di lusso in bianco, mentre i membri del Sinodo ne riceveranno una copia di colore rosso.
L’Antico Testamento viene presentato in cinque lingue: ebraico-aramaico, greco, latino, inglese e spagnolo, mentre il Nuovo Testamento apparirà in quattro: greco, latino, inglese e spagnolo.
Questa edizione della Bibbia è stata elaborata nella stamperia biblica della Società Biblica Brasiliana, considerata la seconda per importanza al mondo per la sua elaborazione e stampa di Bibbie (6.000.000 di copie all’anno).
Secondo quanto ha reso noto Mario Paredes, membro del comitato presidenziale di collegamento delle Società Bibliche degli Stati Uniti con la Chiesa Cattolica Romana, “la prima e più grande stamperia biblica è in Cina, e ha elaborato e stampato circa 50.000.000 di unità negli ultimi 25 anni. Situata nella città di Nanjing e proprietà della Società Biblica Cinese, questa stamperia funziona anche per una consistente partecipazione e investimento del Governo cinese e della American Bible Society”.
La Bibbia in questione ha 3.220 pagine e pesa 3,440 chili.
L’edizione è stata pensata come un’opera con testi che possano essere utilizzati nelle assemblee liturgiche e con valore accademico, esegetico.
La presentazione finale di questa edizione speciale della “Bibbia Poliglotta” è avallata e approvata dalla American Bible Society e dalla Libreria Editrice Vaticana.
L’edizione è di carattere ecumenico visto che i suoi testi, tutti con l’imprimatur e il nihil obstat della Chiesa cattolica, provengono – come il testo in inglese – dal Consiglio delle Chiese Protestanti e dalle Società Bibliche Unite.
“E’ dunque enorme il valore simbolico e l’apporto che questa iniziativa rappresenta nel compito ecumenico, il compito di tutti i credenti in Cristo: impregnare il mondo dei valori del Vangelo”, ha spiegato Mario Paredes parlando a ZENIT.
Paredes, che supervisiona anche progetti in spagnolo dell’entità biblica, riconosce che i cristiani si rallegrano “per questa iniziativa biblica che contribuisce in modo così significativo al desiderio di Nostro Signore: che tutti siano una cosa sola”.
“Al di là delle nostre storie di fondazione, al di là delle nostre tradizioni e delle nostre differenze a livello dottrinale, liturgico e delle varie espressioni religiose, la Bibbia Poliglotta conferma, rende possibile, aumenta e arricchisce un accordo comune tra tutti i cristiani e un’intenzione rilevante nell’interesse ecumenico del pontificato di Benedetto XVI: la centralità che la Parola di Dio deve avere nella nostra storia personale, ecclesiale e sociale”, ha aggiunto.
A Washington la Bibbia verrà presentata al termine del Sinodo: il 28 ottobre nella Nunziatura Apostolica, nel corso di un ricevimento offerto dal Nunzio Apostolico, l’Arcivescovo Pietro Sambi.
L’American Bible Society, fondata 192 anni fa, è l’organizzazione interconfessionale più antica e prestigiosa degli Stati Uniti.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]