L'esempio dei cristiani contro il riscaldamento globale

Mons. Marchetto propone un tipo di turismo ecosostenibile

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ROCCA DI PAPA, domenica, 28 settembre 2008 (ZENIT.org).- “Se si desidera che gli altri s’impegnino contro il riscaldamento globale del pianeta, è necessario essere noi in prima linea nel dare il buon esempio”.

E’ quanto ha affermato questo sabato il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, monsignor Agostino Marchetto, durante una tavola rotonda convocata dal Centro Turistico Giovanile (CTG) e dall’Ufficio Internazionale del Turismo Sociale (BITS) in occasione della 29ma Giornata Mondiale del Turismo.

Il presule si è riferito ai vari gesti che la Santa Sede ha compiuto per dare l’esempio nella lotta contro il riscaldamento globale, come la riforestazione di un vasto territorio in Ungheria o l’installazione di pannelli solari nello stesso Vaticano.

“Il peccato originale ha portato disordine e inimicizia, con conseguenze anche sull’oggi”, ha affermato monsignor Marchetto. “È necessario combattere l’egoismo, che porta a un consumismo esasperato, e assumere le proprie responsabilità a livello individuale e collettivo”.

La Chiesa “continua a combattere il male con il bene e invita a fare la scelta coraggiosa di essere turisti a favore del pianeta, sacrificando, almeno in parte, gli interessi personali”, ha spiegato.

Riferendosi alle proposte del dicastero su un turismo responsabile, pubblicate nel giugno scorso, il presule ha constatato che potrebbero avere grande peso tenendo conto del numero di persone interessate.

Queste proposte – come compiere i piccoli spostamenti a piedi, portare solo i bagagli necessari, scegliere alberghi che siano a contatto con la natura, rispettare i paesaggi e le culture dei luoghi visitati, ecc. – dovrebbero far parte della “formazione culturale, che dovrebbe iniziare già nell’età scolare e proseguire poi nella preparazione degli addetti al turismo e degli operatori pastorali”.

Il presule ha quindi chiesto un’“austerità gioiosa” caratterizzata dall’“equilibrio”, con “un senso del limite per rispettare il bene”.

“L’ideale da raggiungere – ha dichiarato – è quello di un turismo che richieda il minor consumo possibile di risorse”.

“C’è da notare, infine, come sottolinea Papa Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Pace del 2007, che ogni atteggiamento irrispettoso verso l’ambiente reca danni alla convivenza umana e viceversa”, ha proseguito.

In questo senso, ha ricordato il messaggio delle Conferenze Episcopali al vertice del G8 in cui si ricordava che “le conseguenze dei cambiamenti climatici colpiscano soprattutto i poveri, nonostante siano coloro che meno causano il mutamento del clima”.

“Purtroppo però i protocolli internazionali e i Governi guardano più al profitto che all’ecologia globale d’ispirazione biblica, e risulta difficile fare grossi sacrifici economici per un accordo sulla riduzione delle emissioni”.

Il dissesto ambientale, ha concluso, “mostra con evidenza alcune delle conseguenze delle scelte operate secondo interessi particolaristici, non rispondenti alle esigenze proprie della dignità dell’uomo”.

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ZENIT Staff

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