CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 21 settembre 2008 (ZENIT.org).- Una maggiore presenza dei laici cattolici nella cultura e nella politica è quanto ha chiesto il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, nel corso della sua visita di quattro giorni in Croazia, svolta in occasione del decimo anniversario del viaggio di Papa Giovanni Paolo II nel Paese.
Venerdì pomeriggio, dopo aver incontrato il Primo Ministro Ivo Sanader, il porporato ha benedetto la nuova Università cattolica di Zagabria e ha incontrato la comunità accademica, definendo l’istituzione un “laboratorio privilegiato di evangelizzazione delle culture” e un “centro di ricerca scientifica illuminata dalla parola di Dio e fedele al magistero della Chiesa, dove la cultura del popolo croato si apra al dialogo con altri apporti culturali”, ricorda “L’Osservatore Romano”.
Il Segretario di Stato vaticano, accompagnato dal Cardinale Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria, e dal Nunzio Apostolico, monsignor Mario Roberto Cassari, ha affermato che “ogni istituzione culturale, e ancor più l’università cattolica, non può prescindere nella sua elaborazione scientifica dalla ricerca di Dio”.
Richiamando “l’importanza della presenza e dell’azione dei cristiani nel mondo della cultura in questa nostra epoca”, il porporato ha spiegato che l’università cattolica è “fortemente radicata nella missione propria della Chiesa di istruire e formare persone responsabili e mature, coscienti della loro identità e missione evangelica, pronte ad assumere ruoli di guida nei vari ambiti della società”.
In un mondo in continuo cambiamento, ha aggiunto, l’università cattolica deve proporre una riflessione e una ricerca del senso e del significato della vita dell’uomo sulla terra, “per evitare che le nuove scoperte e le nuove tecnologie vengano utilizzate per altri fini e non, come sempre si dovrebbe, per l’autentico bene della persona e della società umana nel suo insieme”.
Sabato mattina, celebrando la Messa nel seminario maggiore, il Cardinal Bertone ha trasmesso ai seminaristi l’augurio del Papa di divenire “sacerdoti santi e pronti ad affrontare le molteplici sfide religiose e sociali dell’epoca contemporanea”, curando la crescita della propria vocazione con la preghiera, la parola di Dio e la vita comunitaria.
Incontrando in seguito i Vescovi croati, il porporato, dopo aver benedetto la prima pietra della nuova sede della Conferenza Episcopale, li ha esortati nello sforzo per le vocazioni e la formazione permanente dei sacerdoti, ricordando che “tante sono le risorse e le potenzialità della Chiesa in Croazia e altrettanto urgenti le sfide che interpellano i credenti in Cristo oggi”.
“All’Europa del terzo millennio – ha detto loro – il vostro Paese è chiamato ad apportare il contributo della propria tradizione umana e cristiana, sottolineando l’importanza, per il comune futuro, delle radici spirituali che hanno segnato la storia di tutti i popoli del nostro continente”.
Questa missione, ha riconosciuto, “richiede coraggio e capacità di dialogo, chiarezza di prospettive e profondità spirituale. Siamo tutti coscienti che la situazione del mondo moderno globalizzato diventa sempre più impregnata di una visione dell’esistenza ispirata a un pericoloso relativismo culturale ed etico, che mina sin nella fondamenta la concezione cristiana”.
Per questo, ha sottolineato, è necessaria “una permanente riflessione di tutte le componenti della Chiesa ed un’azione apologetica e missionaria limpida, intrepida e tempestiva”.
“L’umanità del nostro tempo, che progressivamente va smarrendo la sensibilità per le realtà spirituali perché quasi plagiata dai miti e dagli idoli del progresso materiale, del potere e del successo, ha bisogno di un annuncio di speranza; è in cerca di un solido fondamento per le sue prospettive presenti e future”, ha concluso.