di Karna Swanson
PARIGI, giovedì, 11 settembre 2008 (ZENIT.org).- Mentre la Francia si prepara per l’arrivo di Benedetto XVI, nel fine settimana, l’autore e teologo cattolico americano George Weigel si trova ad essere egli stesso parte dei preparativi.
Il Papa visiterà Parigi e Lourdes, e la casa editrice francese Mame-Edifa-Magnificat ha pubblicato, giusto in tempo per l’evento, la traduzione del libro di Weigel “La scelta di Dio: Papa Benedetto XVI e il futuro della Chiesa cattolica”.
Weigel, senior fellow all’Ethics and Public Policy Center, è anche autore di “Testimone della speranza: la vita di Giovanni Paolo II”, del 1999. Ne “La scelta di Dio”, pubblicato nel 2005, offre un’introduzione al pontificato di Benedetto XVI.
Weigel ha confessato a ZENIT che il Cardinale Joseph Ratzinger, da quando è diventato Papa Benedetto XVI, ha fornito alcuni contributi fondamentali alla Chiesa: “E’ un ottimo catechista, ed ha riportato la Chiesa alle sue radici bibliche e ai Padri autori della dottrina cristiana”.
“Ha anche reso sia al mondo che alla Chiesa un grande servizio sottolineando e analizzando i problemi, collegati tra loro, della fede separata dalla ragione – come nel jihadismo – e della perdita di fede nella ragione – come nel post-modernismo europeo, soprattutto francese”.
“Il Papa ha infine ricordato alla Chiesa che è se stessa soprattutto quando celebra l’Eucaristia, e che quest’ultima richiede una dignità adeguata”.
Laicità
Commentando il possibile discorso di Benedetto XVI sul tema de la laicità, come ha fatto ad aprile negli Stati Uniti, Weigel sottolinea che la Francia è diversa dall’America.
“Il secolarismo francese – la laïcité – e quello americano sono due cose molto diverse”, ha affermato. “La laïcité francese è stato un movimento contro la Chiesa; la separazione istituzionale tra Chiesa e Stato negli Stati Uniti intendeva promuovere il libero esercizio della religione”.
La Francia, definita spesso la culla del secolarismo, vanta il tasso più ridotto di frequenza in chiesa di tutta l’Europa.
Uno studio del 2005 del Centro per lo Studio sul Cristianesimo Globale del Gordon-Conwell Theological Seminary di South Hamilton (Massachusetts, USA) ha affermato che la frequenza in chiesa in alcune zone della Francia arriva ad appena il 10%.
Nel 2006, uno studio del gruppo di ricerca CSA in collaborazione con Le Monde des Religions ha mostrato che solo il 26% dei cattolici francesi (che rappresentano il 55% della popolazione del Paese) si dice certo dell’esistenza di Dio, e la stessa percentuale dice che questa è un’ipotesi probabile.
“La Francia dimentica il patrimonio morale del suo passato cristiano da più di due secoli”, ha affermato Weigel.
Futuro
Circa il futuro della Chiesa in Francia, Weigel ha sottolineato alcuni segnali positivi: “c’è molta energia in molti movimenti di rinnovamento. La Francia ospita anche alcuni dei più importanti intellettuali cattolici. Ci sono molti Vescovi francesi di grande valore”.
“Non posso dire – ha tuttavia ammesso – di vedere in Francia i segni di un vibrante rinnovamento cattolico come in altre parti d’Europa”.
Circa la devozione mariana del Papa, Weigel ha osservato che “è chiaro, alla luce della sua opera teologica degli ultimi 45 anni, che Joseph Ratzinger nutra una profonda devozione per Nostra Signora e abbia una chiara visione del suo ruolo nella storia della salvezza. L’eredità bavarese di Ratzinger lo predispone anche a una seria pietà mariana”.
Il Papa si recherà sabato a Lourdes per partecipare alle celebrazioni del 150° anniversario delle apparizioni della Madonna a Bernadette Soubirous. Il Santo Padre ha rivelato che pregherà per le “intenzioni di tutta la Chiesa, in particolar modo per gli ammalati, le persone più svantaggiate, ma anche per la pace nel mondo”.
Weigel, che ha definito Benedetto XVI il Papa delle sorprese silenziose, ha aggiunto di credere che il mondo debba ancora comprendere appieno questo Pontefice tedesco, che potrebbe avere qualche qualche altro asso nella manica con cui stupire.
[Traduzione dall’inglese di Roberta Sciamplicotti]