Il presidente della Caritas discuterà sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

Alle Nazioni Unite su invito del Segretario Generale

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NEW YORK, mercoledì, 3 settembre 2008 (ZENIT.org).- Il presidente di Caritas Internationalis, il Cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, si unirà ai leader mondiali nel quartier generale delle Nazioni Unite per discutere su come far uscire milioni di persone dalla povertà.

Il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon ha invitato il porporato all’Evento di Alto Livello sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio – che si svolgerà a New York il 25 settembre prossimo – in quanto rappresentante di spicco della società civile.

Gli Obiettivi sono stati lanciati nel 2000 e mirano a ridurre significativamente la povertà entro il 2015. Finora sono stati compiuti dei progressi, ma di questo passo in alcuni Paesi, soprattutto africani, lo scopo non verrà raggiunto se non tra un secolo.

I cambiamenti climatici – per far fronte alle conseguenze dei quali la Caritas chiede un ulteriore sostegno finanziario – e la crisi alimentare globale stanno inoltre ponendo in pericolo molte esperienze di sviluppo caratterizzate dal successo.

“Gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio devono essere sostenuti da impegni per tagliare le emissioni di gas serra da parte dei Paesi industrializzati di almeno il 25-40% entro il 2020”, sostiene il porporato.

L’Evento di Alto Livello sarà un forum che permetterà ai leader mondiali di verificare i progressi, individuare le lacune e impegnarsi in sforzi, risorse e meccanismi concreti per colmare queste ultime.

Il Cardinale Rodríguez Maradiaga ha lodato l’iniziativa dell’ONU per “rimettere sulla giusta rotta gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”, che ritiene “un utile catalizzatore per porre fine allo scandalo della povertà” ma che “attualmente corrono il rischio di diventare vittime della mancanza d’azione”.

“Il fallimento nel raggiungere questi obiettivi in un mondo così ricco è impensabile, ma avverrà a meno che non compiamo ora i passi giusti”, ha avvertito.

Il porporato ha quindi ricordato che 11 milioni di bambini muoiono ogni anno nella povertà per cause che si possono prevenire. Di fronte a questa tragedia, ha affermato che c’è bisogno di “piani specifici” e ha espresso il proprio apprezzamento per “l’esortazione del Segretario Generale dell’ONU ai leader mondiali perché annuncino esattamente nel corso dell’Evento di Alto Livello cosa intendono fare”.

“Abbiamo bisogno di colmare la distanza tra quanti dispongono di risorse economiche e quanti hanno risorse fisiche e umane”, ha aggiunto, ricordando che “si guarda alle Chiese e alle organizzazioni basate sulla fede come la Caritas come mezzo per favorire lo sviluppo”.

“Un terzo di tutti i bambini al di sotto dei cinque anni nei Paesi in via di sviluppo è gravemente ostacolato dalla fame, e i leader mondiali sono tenuti a fare qualcosa per questo”, ha denunciato.

“La Chiesa gestisce oltre 60.000 asili per 5,8 milioni di bambini e 90.000 scuole elementari per 28 milioni di alunni – ha ricordato –. Con il giusto sostegno, potrebbero aiutare a nutrire i poveri. E’ questa la partnership necessaria per salvare delle vite”.

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ZENIT Staff

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