L’attualità della proposta cristiana

Inconto al Meeting di Rimini sul dialogo tra Chiesa e modernità

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di Antonio Gaspari

RIMINI, sabato, 30 agosto 2008 (ZENIT.org).- Perché il mondo moderno dovrebbe aver bisogno della Chiesa? E quale utilità può avere oggi la proposta cristiana? Sono queste le domande a cui si è cercato di dare una risposta durante l’incontro dal titolo “Chiesa e modernità: il dialogo necessario”, svoltosi al Meeting di Rimini il 29 agosto.

Intervenendo nel dibattito monsignor Rino Fisichella, Presidente per la Pontificia Accademia per la Vita e Rettore della Pontificia Università Lateranense (PUL), ha osservato che “l’uomo moderno ha bisogno della Chiesa proprio perché è un uomo smarrito: non sa da dove viene e dove sta andando”.

“Continua a chiedersi perché il dolore, perché la morte”, ha continuato il Rettore della PUL, e non riesce a rispondere con i parametri culturali di pensiero debole o della riduzione tecnico-scientifica.

La Chiesa riesce invece a rispondere perché “è esperta di umanità, sa quali sono le grandi domande, presenti nel cuore dell’uomo”, ha affermato il prelato.

All’uomo smarrito monsignor Fisichella ha detto che la Chiesa propone “la domanda di verità, cioè sul senso della vita umana”.

“Non c’è libertà autentica senza verità e senza amore”, l’ “amore che ha raggiunto il suo culmine nell’amore Crocifisso”, ha aggiunto.

Sul caso di Eluana Englaro, il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha commentato “non entro nello spazio delle coscienze, ma non capisco l’accanimento nel voler difendere la libertà di decidere: non c’è genuina libertà senza verità”.

Monsignor Fisichella ha concluso con una citazione ripresa dal cardinale Newman “io non permetterò mai che quell’evento che ha dato senso alla mia vita sia considerato come un reperto archeologico” proprio perché “è un evento che vale per l’oggi”.

Monsignor Negri, Vescovo di San Marino- Montefeltro, ha raccontato: “Sono cresciuto negli anni in cui si faceva largo il rigore impetuoso di coloro che volevano creare un uomo e una società senza Dio” ed “ho visto morire tanti, dal punto di vista morale, che portavano nel cuore questa domanda inesauribile sull’esistenza dell’uomo”.

Il presule ha confessato di aver ritrovato una via di grande speranza con la Redemptor Hominis di Giovanni Paolo II, dove è spiegato che “l’uomo rimane per se stesso incomprensibile se non incontra Cristo”.

Secondo monsignor Negri, “il laicismo è finito. Oggi i cristiani possono dialogare con i laici, cioè con tutti gli uomini di buona volontà”.

Infine, il Vescovo ha citato un pensiero di sant’Ignazio di Loyola, secondo cui “Dio salverà tutti” ricorrendo anche a un suo angelo.

“L’angelo è venuto – ha sottolineato monsignor Negri – si tratta che vi decidiate a corrispondergli”.

Nel corso dell’incontro, in cui è stato presentato l’ultimo libro di monsignor Luigi Negri, “Per un Umanesimo del terzo Millennio” (Edizioni Ares), è intervenuto anche il Direttore del Tg2, Mauro Mazza, il quale ha sottolineato che “la Chiesa ha il diritto-dovere di essere presente, soprattutto in un momento in cui la cultura del mondo ha scoperto i propri limiti”.

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ZENIT Staff

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