RIMINI, venerdì, 29 agosto 2008 (ZENIT.org).- Con una Mostra frequentatissima, “Atmosphera”, un filmato prodotta da scienziati (www.euresis.org), un convegno internazionale, la presentazione di un libro e una pubblicazione anche per bambini (le guide di Piccole Tracce-Atmosfera), il tema dei cambiamenti climatici è stato al centro di un animato dibattito al Meeting di Rimini.
Ha cominciato il 26 agosto il docente di Geografia Fisica e Climatologia all’Università di Milano-Bicocca, Valter Maggi.
Nel presentare la mostra “Atmosphera, realtà e miti dei cambiamenti climatici”, il prof. Maggi ha illustrato il lavoro svolto in Antartide, dove ha prelevato carote di ghiaccio per raccogliere le informazioni sul clima di migliaia di anni fa.
“I ghiacci – ha spiegato il docente di climatologia – sono solo uno degli archivi naturali da cui è possibile trarre informazioni sul clima passato. Altri archivi sono le cavità oceaniche, le piante, i pollini…”
In base ai suoi studi e alla conoscenza del fenomeno climatico, il prof. Maggi ha precisato che “nel corso dei millenni il clima non è mai sato stabile, con variazioni anche notevoli nelle varie epoche. C’è stato ad esempio un ‘caldo medievale’ seguito da una piccola era glaciale…”
Secondo il docente di Geografia Fisica, ci sono fenomeni più rilevati di quello umano che influenzano il clima, tra cui le radiazioni solari, la circolazione delle correnti oceaniche, le eruzioni vulcaniche.
Il professor Carlo Sozzi, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha sottolineato che “la temperatura media degli ultimi anni non è in aumento”.
Ed ha aggiunto: “ci sono compensazioni tra fenomeni diversi: ad esempio, è vero che i ghiacciai si stanno sciogliendo nell’emisfero nord, ma contemporaneamente crescono nell’emisfero sud”.
Secondo il ricercatore del CNR non ci sono prove certe di un fenomeno di “riscaldamento globale”, perché “l’aumento delle temperature degli oceani è di 0,1 gradi centigradi, ma la temperatura media globale è scesa”.
“Vi è un aumento della salinità oceanica – ha osservato -, ci sono variazioni nelle precipitazioni, ma sono statisticamente irrilevanti: anche sulla frequenza degli uragani non ci sono indicazioni statistiche chiare”.
In merito all’influenza della attività umane sulla produzione di gas-serra, Sozzi ha spiegato che “la maggior parte del vapore acqueo così come dell’anidride carbonica è prodotto dalla natura, quindi per valutare i cambiamenti bisogna tener conto di tanti altri fattori”.
Ad alimentare il dibattito anche la presentazione, il 27 agosto, del libro di Riccardo Cascioli e Antonio Gaspari dal titolo “Che tempo farà. Falsi allarmismi e menzogne sul clima” (Piemme, 223 pagine, Euro 12,50).
Il giornalista di “Avvenire”, Riccardo Cascioli, autore insieme a Gaspari di due volumi sulle “Bugie degli ambientalisti”, ha denunciato “il clima di isteria che è stato creato sui cambiamenti climatici”, ed ha denunciato l’ideologia pagana che “crede in Gaia e che accusa l’umanità di essere cancro del pianeta”.
Antonio Gaspari, coordinatore del master in Scienze Ambientale dell’Università Europea di Roma, ha spiegato quanto irrazionale e inumana sia l’ideologia che in nome della difesa ambientale mira a far accettare la riduzione e selezione delle nascite e le politiche di aumento dei costi.
A questo proposito, Gaspari ha denunciato l’ipocrisia della carbon-tax, che gli italiani pagano dal 1998 e che non ha avuto nessuna efficacia visto che l’Italia è fuori dai limiti del protocollo di Kyoto del 13%.
Il coordinatore del Master della UER, ha denunciato anche la politica di speculazione che invece di ridurre le emissioni con l’utilizzo di tecnologia più efficienti, alimenta il mercato dei “carbon credits”.
“Il protocollo di Kyoto – ha detto Gaspari – è riuscito a indebitare tutte le persone dei paesi che lo hanno ratificato, ed ha permesso l’emissioni di titoli di credito sull’aria calda”.
Una sintesi del dibattito che si sta svolgendo a livello internazionale si è avuto il 28 agosto, quando nel corso del convegno “Cambiamenti climatici: catastrofismo o reali pericoli?”, il prof. Richard Lindzen, docente di Meteorologia al Massachusetts Institue of Technology (MIT) di Boston, ha affermato che le previsioni catastrofiche “si basano più su ricerche di mercato che su dati scientifici”.
Lindzen è uno dei maggiori esperti mondiali sul clima. Autore di oltre 200 opere tra libri e articoli scientifici, il docente del MIT è anche autore del secondo rapporto dell’IPCC, la Commissione dell’ONU da cui ha poi preso le distanze perché troppo influenzata dalla politica e dagli interessi speculativi.