ROMA, martedì, 19 agosto 2008 (ZENIT.org).- Il 7 agosto scorso, il tribunale della Prelatura dell’Opus Dei ha chiuso la fase istruttoria della causa di beatificazione di monsignor Álvaro del Portillo (1914-1994), per quasi quarant’anni vicino al fondatore di questa Prelatura personale della Chiesa cattolica.
L’atto, che ha avuto luogo nell’aula magna “Giovanni Paolo II” dell’Università della Santa Croce di Roma, è stato presieduto dal Prelato dell’Opus Dei, monsignor Javier Echevarría.
Negli ultimi quattro anni, la vita e le virtù di monsignor Álvaro del Portillo sono state oggetto di studio da parte di un tribunale della Prelatura e, parallelamente, da parte di un tribunale del Vicariato di Roma.
I due tribunali hanno interrogato numerosi testimoni che hanno avuto occasione di frequentare il precedente Prelato dell’Opus Dei.
“Egli fu anzitutto un uomo fedele”, ha detto monsignor Echevarría nel suo intervento riferendosi al suo predecessore alla guida dell’Opus Dei.
Nel caso di don Alvaro, ha aggiunto, “fede in Dio, fede nella Chiesa, fede nell’origine soprannaturale dell’Opus Dei e, quindi, nel carattere divino dell’impresa a cui era stato chiamato dal Signore stesso a collaborare”.
Questa fede è stata la radice profonda della sua fedeltà al fondatore, di cui fu per quarant’anni il più stretto collaboratore e, in seguito, il suo primo successore alla guida dell’Opus Dei.
“Che don Álvaro – ha aggiunto il Prelato –, con il suo indimenticabile sorriso e la sua inalterabile pace interiore, con la sua fermezza nel compiere il bene e con la sua umiltà, ci aiuti a irradiare nel mondo la luce di Cristo, in un apostolato incessante che comunichi alle anime la gioia dell’incontro con Cristo”.
“Ricordate il suo insegnamento ed il suo esempio: rendere amabile la verità, egli ci raccomandava”, ha concluso.
Il processo del tribunale del Vicariato si è chiuso lo scorso 26 giugno nel palazzo del Laterano, nell’ultimo atto pubblico del Cardinale Camillo Ruini come Vicario del Papa per la Diocesi di Roma.
La causa di monsignor del Portillo è la prima istruita in un tribunale della Prelatura. Il postulatore della causa, monsignor Flavio Capucci – sottolinea una nota dell’Opus Dei –, ha spiegato che è prassi della Chiesa che, quando si ha coscienza della santità di un Vescovo, sia la sua circoscrizione ecclesiastica a istruire il corrispettivo processo.
La Congregazione per le Cause dei Santi, infatti, ha riconosciuto il Prelato dell’Opus Dei come Ordinario competente per l’avvio di questa causa.
Conclusa la fase diocesana del processo, il prossimo passaggio sarà quello di elaborare la positio, una biografia del candidato agli altari che deve dimostrare che ha vissuto in grado eroico le virtù cristiane.
La positio dovrà quindi essere presentata dal postulatore alla Congregazione per le Cause dei Santi, dove verrà studiata da una Commissione di teologi, e in seguito da un’altra di Cardinali e Vescovi membri del Dicastero.
Monsignor Alvaro del Portillo nasce a Madrid l’11 marzo 1914, terzo di otto fratelli, in una famiglia dalle profonde radici cristiane. Nel 1935 entra a far parte dell’Opus Dei. Grazie alle sue non comuni doti di intelligenza e disponibilità, molto presto diviene il sostegno più valido di san Josemaría.
Era ingegnere civile, dottore in Filosofia e in Diritto Canonico. Il 25 giugno 1944 viene ordinato sacerdote. Da allora si prodiga in pienezza nell’adempimento del ministero pastorale, al servizio dei membri dell’Opus Dei e di tutte le anime.
Nel 1946 stabilisce la propria residenza a Roma, accanto a san Josemaría, cominciando a lavorare come Consultore per diversi Dicasteri della Curia Romana e partecipando attivamente ai lavori del Concilio Vaticano II.
Dal 1975 guida l’Opus Dei. Il 28 novembre 1982, il Santo Padre Giovanni Paolo II erige l’Opera in Prelatura personale e lo nomina Prelato; il 6 gennaio 1991 gli conferisce l’ordinazione episcopale.
Nel 1985 – realizzando un desiderio di san Josemaría – fonda a Roma il Centro Accademico Romano della Santa Croce, divenuto successivamente Università Pontificia della Santa Croce.
Durante i suoi diciannove anni di guida dell’Opus Dei, l’attività apostolica della Prelatura si estende a venti nuovi paesi. Tutta l’attività dispiegata da monsignor Alvaro del Portillo nel governo dell’Opus Dei è caratterizzata dalla fedeltà al fondatore e al suo messaggio, e dallo zelo nel servire la Chiesa.
Promuove e incoraggia personalmente numerose iniziative apostoliche tra persone di tutti gli ambienti, soprattutto a favore dei più bisognosi, al servizio della società, tanto nel terreno educativo e assistenziale, come in quello familiare.
Muore all’alba del 23 marzo 1994, poche ore dopo aver fatto ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa. Lo stesso giorno, Giovanni Paolo II si reca a pregare dinnanzi alle sue spoglie mortali, che ora riposano nella cripta della chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace a Roma.