Benedetto XVI: Maria ci indica la meta del nostro pellegrinaggio terreno

Parole introduttive alla preghiera dell’Angelus

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CASTEL GANDOLFO, lunedì, 18 agosto 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito le parole pronunciate a Castel Gandolfo il 15 agosto, nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, da Benedetto XVI in occasione della preghiera dell’Angelus recitata insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.

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Cari fratelli e sorelle!

nel cuore di quelle che i latini chiamavano “feriae Augusti “, ferie d’agosto – da cui la parola italiana “ferragosto” – la Chiesa celebra quest’oggi l’Assunzione della Vergine al Cielo in anima e corpo. Nella Bibbia, l’ultimo riferimento alla sua vita terrena si trova all’inizio del libro degli Atti degli Apostoli, che presenta Maria raccolta in preghiera con i discepoli nel Cenacolo in attesa dello Spirito Santo (At 1,14). Successivamente, una duplice tradizione – a Gerusalemme e ad Efeso – attesta la sua “dormizione”, come dicono gli orientali, cioè il suo essersi “addormentata” in Dio. Fu quello l’evento che precedette il suo passaggio dalla terra al Cielo, confessato dalla fede ininterrotta della Chiesa. Nell’VIII secolo, ad esempio, Giovanni Damasceno, stabilendo un rapporto diretto tra la “dormizione” di Maria e la morte di Gesù, afferma esplicitamente la verità della sua assunzione corporea. Scrive in una celebre omelia: “Bisognava che colei che aveva portato in grembo il Creatore quando era bambino, abitasse con Lui nei tabernacoli del cielo” (Omelia II sulla Dormizione, 14, PG 96, 741 B). Com’è noto, questa ferma convinzione della Chiesa ha trovato il suo coronamento nella definizione dogmatica dell’Assunzione, pronunciata dal mio venerato Predecessore Pio XII nell’Anno 1950.

Come insegna il Concilio Vaticano II, Maria Santissima va sempre collocata nel mistero di Cristo e della Chiesa. In questa prospettiva, “la Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla quale segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando verrà il giorno del Signore (cfr 2 Pt 3,10)” (Cost. Lumen gentium, 68). Dal Paradiso la Madonna continua a vegliare sempre, specialmente nelle ore difficili della prova, sui suoi figli, che Gesù stesso Le ha affidato prima di morire in croce. Quante testimonianze di questa sua materna sollecitudine si riscontrano visitando i Santuari a Lei dedicati! Penso in questo momento specialmente alla singolare cittadella mondiale della vita e della speranza che è Lourdes, ove, a Dio piacendo, mi recherò fra un mese, per celebrare il 150° anniversario delle apparizioni mariane colà avvenute.

Maria assunta in cielo ci indica la meta ultima del nostro pellegrinaggio terreno. Ci ricorda che tutto il nostro essere – spirito, anima e corpo – è destinato alla pienezza della vita; che chi vive e muore nell’amore di Dio e del prossimo sarà trasfigurato ad immagine del corpo glorioso di Cristo risorto; che il Signore abbassa i superbi e innalza gli umili (cfr Lc 1,51-52). Questo la Madonna proclama in eterno col mistero della sua Assunzione. Che Tu sia sempre lodata, o Vergine Maria! Prega il Signore per noi.

[Il Papa ha poi salutato i pellegrini in diverse lingue. In Italiano ha detto:]

Saluto infine con affetto i pellegrini italiani. A tutti auguro di trascorrere nella gioia questa solenne e popolare festa mariana.

[© Copyright 2008 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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