Critiche della Fondazione Terri Schiavo a Barack Obama

Il senatore riflette una tendenza culturale che “respinge la vita”

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di Carrie Gress

ROMA, giovedì, 28 febbraio 2008 (ZENIT.org).- L’affermazione del senatore Barack Obama per cui è stato un “errore” votare a favore di un tentativo di salvare la vita di Terri Schiavo è una dichiarazione che “respinge la vita”, ha denunciato il fratello della donna.

Bobby Schindler, direttore esecutivo della Terri Schindler Schiavo Foundation, ha detto a ZENIT questo mercoledì che il commento del senatore “respinge la vita a favore della morte”. Schindler è giunto a Roma per partecipare al Congresso della Pontificia Accademia della Vita sul tema “Accanto al malato inguaribile e al morente: orientamenti etici ed operativi”.

Schindler ha anche ricevuto un premio a nome dei suoi genitori, Robert e Mary, dal Movimento per la Vita e da Scienza & Vita Roma per gli sforzi della coppia per combattere per la vita della figlia, la cui morte è stata indotta nel 2005 dalla rimozione ordinata dal tribunale della sonda che la nutriva.

La Schiavo era stata al centro di una lunga e aspra battaglia legale tra i suoi genitori, che volevano tenerla in vita, e il marito, che voleva rimuovere la sonda.

Dopo la decisione del tribunale locale a favore del marito della Schiavo, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una legge bipartisan che trasferiva la giurisdizione del caso alle corti federali, dando ai tribunali supremi la possibilità di ribaltare la decisione.

La Corte Federale ha respinto tutte le richieste e gli appelli a favore di Terri Schiavo, ponendo fine alle opzioni legali degli Schindler.

Durante un dibattito presidenziale a Cleveland (Ohio) con la senatrice Hillary Clinton martedì, Obama ha detto circa il suo voto a favore del tentativo di salvare la vita della Schiavo: “Non era una cosa con cui mi sentivo a mio agio, ma non è stata una cosa per cui sono rimasto di sasso”.

“Penso sia stato uno sbaglio, e penso che il popolo americano abbia capito che si è trattato di uno sbaglio. Come professore di Diritto Costituzionale, lo sapevo. Penso sia stato un esempio di inazione, e a volte può costare tanto quanto l’azione”.

Intervento federale

In un dibattito nell’aprile 2007, il candidato presidenziale disse qualcosa di simile: “A livello professionale, penso che il più grande sbaglio che ho fatto sia avvenuto quando sono arrivato per la
prima volta al Senato. C’era un dibattito su Terri Schiavo e molti di noi, me compreso, hanno lasciato il Senato con un provvedimento che permetteva al Congresso di entrare dove non avrebbe dovuto”.

“Penso che sarei dovuto rimanere al Senato e avrei dovuto lottare di più per assicurare che fossero le famiglie a prendere quelle decisioni, e non i burocrati e i politici”.

Bobby Schindler ha detto che le dichiarazioni di Obama, diffuse dalla rete cavo MSNBC, “hanno illustrato come la questione non verrà dimenticata presto. Penso che stiamo assistendo a qualcosa che in futuro diventerà molto, molto peggiore se non iniziamo a resistere a ciò che sta accadendo nella nostra cultura”.

“Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per promuovere la consapevolezza ed educare la gente a questo riguardo”, ha aggiunto Schindler.

Robert Schindler, il padre di Terri Schiavo, ha affermato in una dichiarazione diffusa questo mercoledì dalla Terri Schindler Schiavo Foundation di essere rimasto “molto rattristato” dalla dichiarazione del senatore.

“Chiunque abbia una disabilità, o chi conosce qualcuno che ce l’ha, dovrebbe sentirsi offeso” per il fatto che una persona “rifiuti così cinicamente la propria azione presa per difendere la vita contro la morte”.

“Come Paese”, ha aggiunto, “dovremmo essere tutti angosciati all’idea che fare la cosa giusta diventi un ‘errore’”.

I diritti della persona

“Le persone con disabilità, non importa quanto queste siano serie, hanno il diritto costituzionale alla vita”, ha detto Robert Schindler.

Nel 2005 il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, il Vescovo Elio Sgreccia, ha rivolto un appello diretto per la vita della Schiavo, ritenendo un dovere dell’Accademia affermare che la decisione di rimuovere la sonda che la nutriva era “contraria ai diritti della Schiavo come persona”, e quindi “un abuso dell’autorità giuridica”.

“Se una decisione di questo tipo fosse confermata e portasse alla morte di Terri Schiavo”, avvertiva, “creerebbe un precedente giuridico e presenterebbe l’eutanasia come un diritto di fronte ai tribunali degli Stati Uniti, con le serie conseguenze che si possono facilmente immaginare per la vita di molte altre persone più o meno autonome, in questo Paese e altrove”.

L’allora portavoce vaticano, Joaquín Navarro Valls, rilasciò una dichiarazione nel giorno in cui la Schiavo morì condannando le circostante che avevano relative alla sua morte affermando: “Una vita è stata interrotta. La morte è stata arbitrariamente anticipata”.

[Ha contribuito Karna Swanson; traduzione dall’inglese di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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